Caserta – Stanno occupando la sala Giunta di Palazzo Castropignano, i sei genitori per avere ciò che per sacrosanto diritto tocca, ma puntualmente i primi a mancare nella città capoluogo.
I familiari e gli ospiti del centro di cure “il Faro”, che chiedono a viva voce la riapertura istantanea del centro, affermano di voler sostenere anche in prima persona le spese per cure e vitto. Ci raccontano dell’assurda chiusura del centro nel mese di agosto, ma asseriscono che si sperava dipendesse dalle ferie estive, accolto da loro, anche in maniera propositiva, volendola interpretare, come momento da dedicare ulteriormente ai familiari affetti da disabilità, nella pausa estiva, coscienti anche della mancanza di fondi.
A detta delle famiglie, la giunta Marino promise una sivcura riapertura del “Faro” nel mese di settembre. Ad oggi le parole, tra mezzi sorrisi ed altre mezze verità il centro è chiuso.
Durante il periodo delle elezioni comunali – protesta uno dei genitori – Carlo Marino ci ha dato la sua parola e ci ha assicurato che la vicenda del “Faro” , sarebbe stata per lui di primaria importanza in caso di vittoria elettorale”.
“Chiudendo il centro non hanno fatto altro che – come dice la mamma di uno dei ragazzi – si distrugge il percorso di socializzazione dei nostri figli con cui, da molto tempo convivono e non si dovrebbe spezzare il legame affettivo creato, dopo un lungo lavoro per renderlo possibile ”.
E’ stato chiamato in causa, il dirigente Iovino il quale ha richiesto la convocazione di un tavolo istituzionale volto alla riorganizzazione della copertura finanziaria. Questo perché, a quanto pare, tra i quattro comuni coinvolti, Caserta, Casagiove, Castel Morrone e San Nicola la Strada, l’unico in grado di sostenere le spese finanziarie è Caserta.
Lascia un commento