CASERTA – Senza fine la vicenda Lo Uttaro che ritorna nuovamente nelle aule di giustizia.
La Corte di Cassazione, ha accolto il ricorso presentato da l’ex direttore generale del consorzio Ce3 Antonio Limatola ed Emilia Tarantino ex commissario straordinario del consorzio di Bacino Ce4.
Limatola e Tarantino, nell’ottobre del 2005 erano stati condannati dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere rispettivamente ad un anno e sei mesi – Limatola – e 8 mesi – Tarantino – per le accuse di traffico illecito di rifiuti e gestione illecita della discarica di Lo Uttaro, oltre alla bonifica dell’area ed al risarcimento in favore delle parti civili: Legambiente Circolo di Caserta, Comitato per la salute pubblica, Comitato di Quartiere Parco Cerasola-Centurano e Parco degli Aranci, Comitato emergenza rifiuti, Coordinamento Associazioni Casertane Co.As.Ca., Associazione Terra Nostra.
La Corte d’Appello, nel febbraio 2017, aveva dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei reati, confermando le statuizioni accessorie – bonifica e risarcimento alle parti civili.
Limatola e Tarantino hanno presentato ricorso alla Suprema Corte lamentando la mancata considerazione dei propri motivi di impugnazione in merito al proscioglimento completo dall’accusa.
Ricorso che la Terza Sezione Penale della Cassazione, presieduta dal giudice Luca Ramacci, ha accolto rinviando nuovamente dinanzi alla Corte d’Appello il giudizio “non limitato alle sole statuizioni civili (che determinerebbe il rinvio al giudice civile competente in grado d’appello) ma esteso anche alle statuizioni accessorie di carattere ripristinatorio”.
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