Pastorano – Anziana affetta dal morbo di Alzheimer e allettata non percepisce più la pensione perché vittima di una truffa ma Agenzia delle Entrate e Inps non possono fare nulla.
E’ la disavventura che sta vivendo una donna 80enne gravemente malata di Alzheimer, residente a Pastorano, che si è vista sospendere la pensione di 400 euro al mese dallo scorso mese di luglio. A causa dell’impossibilità dell’anziana di recarsi presso Agenzia delle Entrate ed Inps, è stato il figlio a cercare di capire cosa fosse accaduto rivolgendosi al Patronato e qui ha scoperto che l’Inps aveva sospeso l’accredito della pensione a seguito di un provvedimento di revoca dovuto al superamento del tetto reddituale visto che all’Agenzia delle Entrate risultava essere stato presentato nel 2022 una dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2021 nella quale risultava un reddito da lavoro dipendente a tempo determinato per 365 giornate lavorative di 19.495 euro. Nella sezione oneri e spese era stata portata in detrazione una spesa medica di 9.050,00 euro ed al rigo E24 una detrazione per Erogazioni liberale a favore di istituzioni religiose di circa 2.300,00 euro. Il contesto della dichiarazione tra redditi dichiarato e detrazioni dava origine ad un rimborso fiscale di 2.995,00 euro, che in data 17 novembre 22 veniva rimborsato su un numero Iban intestato alla donna ma in realtà mai attivato dalla stessa.
Il figlio ha anche scoperto che la madre è stata iscritta nel registrato degli indagati per truffa e dovrà restituire le mensilità della pensione incassate dal 2021.
A questo punto la vittima ha firmato una denuncia-querela a carico di ignoti presentata alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nella quale afferma: “E’ evidente che ignoti malfattori hanno provveduto alla presentazione di una falsa dichiarazione dei redditi a nome della sottoscritta al fine di conseguire il profitto consistente nella somma ottenuta a titolo di rimborso fiscale. La dichiarazione dei redditi risulta presentata presso l’Agenzia delle Entrate personalmente dalla Messuri Carmela attraverso l’invio telematico, con uno Spid con identità digitale falsa; così come il rimborso della somma è avvenuto su un numero Iban intestato alla sottoscritta, che la stessa non ha mai attivato. Si sospetta, pertanto, che ignoti malfattori siano in possesso dei documenti della sottoscritta ed abbiano attivato sia un conto corrente o carta prepagata, sia uno Spid con identità digitale”.
Per questo il figlio ha deciso di scrivere alla premier Giorgia Meloni: “Gentilissima Presidente, sono il figlio di una signora ottantenne che è affetta da morbo di Alzheimer in stadio avanzato. Circa quattro mesi fa mi sono accorto che non veniva più accreditata la pensione di 400 euro sul conto di mia madre. Dopo qualche giorno ho scoperto che è stata vittima di una truffa, a suo nome era stato presentato un 730 falso, dove, tra le altre cose, mia mamma avrebbe lavorato nel 2021 per 360 giorni. Mamma è allettata e percepisce anche un’indennità di accompagnamento. Qualche giorno fa vengo a sapere, ancora, che è stata iscritta nelle liste degli indagati per truffa e dovrà restituire le mensilità della pensione dal 2021. Sia l’agenzia delle entrate che L’Inps mi hanno detto che non possono ripristinare la pensione e di trovare un avvocato. Perché per loro è tutto nella norma (una signora con l’accompagnamento, invalida grave, lavora 360 giorni in un anno e nessuno ci trova nulla di strano). So di altre persone coinvolte nella stessa situazione come mia madre. Attualmente mia mamma continua a non percepire la.sua pensione dopo anni di sacrifici senza aver fatto assolutamente nulla. Non so se questa mail servirà mai a qualcosa ma in un paese civile non è giusto calpestare i deboli mortificando soprattutto la loro dignità. Il senso di solitudine e di abbandono da parte di tutti è onestamente la cosa che fa più male di tutto. Spero che questo situazione tocchi la sua sensibilità di mamma e di figlia e spero in un suo interessamento.La ringrazio e la saluto affettuosamente”.
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