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Kest’è chiede chiarezza sui dati relativi al livello di inquinamento

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A Caserta protestano gli attivisti di Casertakest’è, che chiedono di aver chiarezza sui dati relativi al livello di inquinamento. “Vogliamo conoscere con certezza quali sono i rischi cui andiamo incontro – dice la delegata  Daniela Petrache Tassinari – stiamo continuando a respirare aria tossica e ci dicono che dobbiamo stare in casa e non usare i condizionatori. Come si fa, con il caldo che c’è? L’Arpac dia i dati reali, invece di fare comunicati che vorrebbero far stare tranquille le persone e invece ottengono l’effetto contrario, faremo un’ istanza di interpello alle autorità preposte”.

All’indomani dell’incendio l’Azienda regionale per la protezione ambientale della Campania, rendeva noto che “nell’area interessata dall’incendio” sviluppato presso la ditta di recupero rifiuti Di Gennaro Spa, “i dati elaborati non mostrano superamenti dei valori limite per le concentrazioni di inquinanti atmosferici”.

Ad oggi, 27 luglio,  sui dati relativi a polveri sottilibiossido di azotoCO e Benzene “i valori misurati rientrano nella norma e non si notano picchi significativi”, si legge sul sito Arpac.

Continuano, inoltre, a Caivano Pascarola e a Marcianise presso il Centro Commerciale Campania, i campionamenti dell’aria per le misure delle diossine,  i risultati si avranno all’inizio della prossima settimana.

Anche l’Isde Medici per l’Ambiente col presidente regionale Gaetano Rivezzi a protestare. «Sembra che il rischio diossina non esista – dice Rivezzi – Questa non è prevenzione. Noi Medici per l’Ambiente a seguito del grave incendio di Caivano ( purtroppo l’ennesimo impianto a fuoco) affermiamo il danno di salute pubblica sia acuto che protratto da emissione illecita di sostanze tossiche ad accumulo nei tessuti biologici umani ( diossine e pcb simili) e chiediamo l’intervento della magistratura e la revoca dei dirigenti istituzionali per mancata attività di prevenzione e controllo».

Il comunicato Isde-Medici per l’Ambiente

Oggetto. Disastro ambientale e reato di danno di Salute per la Nube Tossica generata dall’Incendio dell’impianto di stoccaggio rifiuti di Caivano.
«Noi Medici per l’Ambiente –Isde Campania a seguito dei gravissimi roghi di strutture industriali nelle ultime settimane nella nostra regione, una vera e propria “terra dei fuochi industriali” ( Battipaglia, San Vitaliano e oggi Caivano ) non siamo solo preoccupati per il grave danno ambientale per questi incendi di natura dolosa (probabilmente organizzati da chi gestisce il destino dei rifiuti industriali ) ma denunciamo un danno di salute acuto e persistente per almeno 7 anni, certificabile come rischio certo per i bambini sotto i tre anni di età e per le donne in gestazione che vivono nel raggio di tre km dalla nube tossica di Caivano. Le sostanze chimiche rilasciate dalla combustione di plastiche e altri materiali creano liberazione di diossine , pcb-diossinosimile e altri pops (inquinanti organici persistenti con caratteri di cancerogenecità, acronimo inglese di persistent organic pollutants, sostanze chimiche molto resistenti alla decomposizione e che si accumulano nei tessuti biologici umani ). Il rischio di danno di salute coinvolge la popolazione e la prevenzione collettiva dell’Asl non può limitarsi a chiudere le finestre. Riteniamo insufficienti tali misure come abbiamo perplessità sul monitoraggio tecnico dell’Arpa con cui vorremmo confrontarci per la valutazione che viene attribuita all’evento. Pertanto abbiamo intenzione di coinvolgere la Procura della Repubblica con un esposto in cui si denuncia l’aggravante di danno di salute pubblica al reato di disastro ambientale». Firmano i presidenti provinciali e il presidente del direttivo regionale Gaetano Rivezzi.

 

 

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