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ITC: VOGLIAMO LA NOSTRA SCUOLA

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Gli studenti dell’ ITC Terra di Lavoro, che arrivano quotidianamente da tutta la provincia, per far lezione nell’istituto di Via Ceccano , quest’oggi capitanati dalla dirigente scolastica Emilia Nocerino ,  hanno dato il via alla protesta ”VOGLIAMO LA NOSTRA SCUOLA”.

Questo era scritto, sopra uno striscione portato dagli studenti ,che ha sfilato per le vie della città, dove capo del  corteo vi era il dirigente, che da via Ceccano sede dell’istituto è partito per poi   sostare , per qualche minuto in segno di protesta all’esterno della Asl, adiacente al Monumento ai Caduti, per poi proseguire alla volta della sede della Provincia nella ex Saint Gobain .

Questi ragazzi  rivogliono la loro scuola, difatti non hanno più la possibilità di fare lezioni dopo l’iniziativa ispettiva della Asl  del giorno 24 Settembre, che ha determinato il sequestro di un quadro elettrico e la relativa chiusura della sede dell’istituzione scolastica di via Ceccano , per un problema di ‘messa a terra’  nell’impianto elettrico in alcune aule.

Gli studenti dell’ITC, per i quali non è stata possibile una sistemazione al liceo Diaz , ora sperano nel Manzoni, da alcuni giorni sono impegnati nel sostenere doppi turni assieme ai colleghi della sede di via Acquaviva ma sempre nell’orario mattutino: gli studenti del Pavese – che è stato accorpato al Terra di Lavoro – fanno le prime tre ore, gli altri figli di un dio minore le restanti tre in modo da poter continuare a raggiungere i luoghi di destinazione ad un orario decente.

Quello fa rabbia  è che la Provincia se ne stia ferma senza muovere un dito afferma un gruppetto di ragazzi-  Anche qualche genitore prende la parola e si esprime sulla vicenda: ”Qui non c’entrano i soldi: non si tratta di ristrutturare un istituto, di puntellare un solaio pericolante, di sostituire infissi o wc; qui basterebbe che una squadra di elettricisti fosse inviata sul posto per rimuovere le cause di questo stato di cose, per sostituire dei fili, per dedicarsi ad un banale intervento di riparazione. Non è possibile che un ente, per quanto in dismissione e per quanto decapitato nella componente politica dalle ultime inchieste giudiziarie, non assolva alle sue più elementari funzioni. Non è possibile che vi siano dipendenti pubblici che il 27 del mese percepiscano i loro stipendi senza meritarli.”

L’Asl ha fatto il suo dovere, ma non è possibile giungere ad inizio anno e fare le ispezioni che portano a questo, anche altri istituti hanno problematiche ben più serie, mancano per certo i C.P.I. e come mai si svolgono regolarmente le lezioni…siamo figli di un DIO minore?

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