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Irregolarità nella gestione della Croce Rossa

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Caserta – Non si dovrebbe sparare contro la Croce Rossa, dovrebbe essere prassi. La violazione alla prassi è d’obbligo quando si è in possesso delle carte di una vicenda che era nell’aria già da tempo, dal 18 gennaio per essere precisi, quando si venne a sapere che il giorno successivo una ispezione in piena regola avrebbe interessato il comitato casertano della croce rossa.

A presentarsi, il giorno 19, all’uscio della villa confiscata dallo stato ai Della Ventura in quel di Santa Barbara, furono Elisabetta Mauceri, Veronica Varone e Claudia Valletta spediti dalla direzione regionale per verificare la pioggia di segnalazioni che erano state inviate e che avevano lo scopo di porre fine alle irregolarità (questi i termini usati dai diretti interessati, giornalisticamente è preferibile utilizzare il termine anomalie non ‘essendo del mestiere’) riscontrate nella gestione del locale comitato affidato alla responsabilità di Teresa Natale.

Tra le carte è arrivata anche la lettera con cui la Natale ha replicato alle ‘annotazioni’ segnalate (tramite lettera del 25 gennaio ai volontari) il che ci consente di dare, punto per punto, le diverse versioni della storia aggiungendo gli elementi ‘a latere’ rintracciati in altri modi.

Nello scorrere il verbale di ispezione si rintracciano le ‘anomalie’ di gestione. Partiamo da quelli che si potrebbero definire ‘peccati veniali’. L’uso ‘privatistico’ di due mezzi della Croce Rossa Italia. Stiamo parlando di una Chrysler Cruiser e di un Doblò, la prima affidata alla presidente Natale, il secondo a due volontari del comitati tra loro fratelli.

La presidente spiega che si è fatta autorizzare l’uso dell’auto dal consiglio direttivo del comitato.

Il regolamento non attribuisce, però, il potere di affidare mezzi della Cri ai componenti, al consiglio direttivo. L’uso del mezzo, ha replicato la presidente, era cessato il 31 dicembre 2020. L’uso dei mezzi era stato autorizzato dal direttivo con delibera 2 del 29 luglio 2019 su richiesta della stessa Natale che aveva indicato tra le motivazioni sia la difficoltà a raggiungere la nuova sede della Cri (in famiglia c’è un solo veicolo), sia la scarsa illuminazione delle strade da attraversare ‘un po’ isolate per una donna sola’). Per quanto riguarda il doblò l’assegnazione era stata concessa “perchè, come noto a tutti voi – si legge nella lettera spedita ai volontari – i due versano in una situazione familiare/economica davvero disastrosa (orfani di etrambi i genitori – non percepiscono alcun reddito)”. A quell’età, over30 e over40, in parecchi possono rientrare nella categoria.

C’è da dire, elemento a latere, che allo stato dei fatti, pur avendo usato la macchina della Cri, la presidente si è pagata la benzina da sola. Nel periodo di utilizzo sono stati presntati meno di 50 euro di ‘scontrini’ per rifornimento.

La seconda ‘anomalia’ è l’assenza di un registro di cassa che fa il paio con l’assenza di un registro degli inventari. Siamo a tre e, questa volta, c’è poco da replicare. La quarta anomalia è la più interessante ed investe anche il comune di Caserta (e a questo punto il solerte addetto stampa del sindaco Carlo Marino potrebbe correre a portargli l’articolo affinché agisca di conseguenza, nell’interesse della collettività che guida).

L’immobile dei Della Ventura era stato affidato il primo apirile 2019 al comitato casertano della Croce Rossa proprio dal Comune. Da allora, il comitato non ha mai versato uno dei 905 (poi diventati 908,40) euro dei fitti previsti. Magrado questo il dirigente del comune Francesco Biondi il 16 dcembre 2020 firma una delibera di accertamento delle entrate in conto competenza 2020 accertando l’entrata quando i fitti pregressi non sono mai stat incassati.

Viene da chiedersi se la neo assessora alle Finanze Gerarda Martino (che recentemente ha comunicato la soluzione dei problemi di bilancio) si sia accorta dei residui diventati crediti inesigibili che con un ‘trucco magico’ pareggiano il bilancio più dissestato d’Europa. Nei verbali di ispezione viene segnalato il mancato pagamento (che si somma ad altri 15mila euro di vecchi fitti non pagati per l’immobile di corso Giannone che gravano sul bilancio del comitato) ma la presidente Natale replica che il fitto non sarà pagato perchè è in via di definizione la convenzione con il Comune.

In buona sostanza la presidente sostiene che la Croce Rossa sconterà il fitto in ‘servizi’ da garantire all’amministrazione. Ovvio l’approfondimento a latere. Quanti servizi la Croce Rossa dovrebbe offrire al comune? Per una partita di calcio la Croce Rossa schiera 10 volontari e un medico esterno per un ‘incasso’ di 150 euro (di cui 50 al medico esterno).

Al privato su singole richieste di servizio puoi richiedere, in teoria, la cifra che ti pare. Ma al Comune, in regime di Convenzione, devi far pagare di meno. Il che significa che mensilmente l’amministrazione dovrebbe richiedere la presenza della Croce Rossa 20-25 volte al mese (senza considerare i due anni non versati). In tempo di Covid, nel 2020, l’unico servizio effettuato dalla Croce Rossa per il comune è stato nei giorni di inizio Novembre per garantire la misurazione della temperatura degli utenti all’ingresso del cimitero.

Il comune non necessita di un tale numero di servizi dunque il fitto dalla Croce Rossa il Comune come lo riscuoterà? Difficile a dirsi, forse lo spiegheranno Biondi e Martino.

Per quanto riguarda la Croce Rossa è chiaro che l’ispezione dovrebbe avere degli effetti, se non si vuol parlare di conseguenze. L’auspicio è che l’effetto sia una gestione senza ‘anomalie’.

(da Cronache di Caserta – Roberto Della Rocca )

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