di Nando Astarita
Il direttore della Reggia, Mauro Felicori, commenta i dati dell’afflusso visitatori di giugno che denunciano un rallentamento della baldanzosa, costante ascesa fin qui fatta registrare. E, sia pure col garbo ed il mestiere di sempre, elenca un po’ di cose che altri avrebbero dovuto già fare, oltre a quelle per le quali è indietro lui stesso, per far si che la volata dello sviluppo turistico non si arresti prima del tempo.
Ma poi, alla fine, conclude la riflessione col suo grido di battaglia di sempre :#fiduciacaserta.
E, a questo punto, davvero non resta che fargli chapeau per la sua tenacia, per il suo ottimismo, perché, diciamolo francamente, i motivi per perderla questa fiducia sono tanti e sotto gli occhi di tutti. Fra l’altro, spicca l’incapacità sostanziale dell’amministrazione comunale a cogliere ed a sostenere l’occasione offerta da Felicori col rilancio della Reggia e del territorio. Fino ad oggi, infatti, sono state fatte solo chiacchiere. Tante. E lasciamo pure perdere le grandi innovazioni, ché probabilmente mancano le capacità per realizzarle, ma nemmeno l’ABC è stato fatto.
Basta guardare in che condizioni di degrado siano i dintorni cittadini della reggia e le sue vie di accesso, dei parcheggi.
Nulla di nulla. Perciò lo andiamo dicendo da tempo in tutte le salse: attenzione, son passati già due anni, dall’inizio di questa nuova gestione della Reggia e, checché se ne dica, essa ha riacceso le luci sul monumento con notevole incremento dei visitatori, ma la città, il territorio son rimasti finora sostanzialmente a guardare e quindi poco o nulla ne hanno giovato. E poiché, in mancanza di innovazioni strutturali, il successo della Reggia resta troppo dipendente dal suo direttore, di questo passo, il rischio concreto è: ” passato Felicori, passata la festa” !
Ed allora, forse, Caserta avrà perso davvero l’ultimo treno.
il post di Mauro Felicori -direttore della Reggia di Caserta
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