riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Salvatore De Pascale
Amiche e amici,
Vi scrivo per informarVi, pur non avendo alcun obbligo, in merito alla mia decisione di non interessarmi più di problemi che riguardano le “cose comuni” se non in quei casi che possono interessare la mia vita privata.
A ciò, sono giunto per due considerazioni principali che, a mio parere, sono le due facce della stessa medaglia: la prima riguarda l’evidente inutilità di presentare richieste per queste stesse cose comuni (sicurezza stradale, legalità in genere, ecc., ecc.) presso le sedi competenti, stante la circostanza che alle promesse che mi sono state sempre fatte, mai o raramente, sono seguiti i fatti; la seconda, riguarda alcuni di Voi che Vi aspettate che ci sia sempre qualcuno che si “esponga” al Vs. posto, un po’ per pavidità, un po’ perché siete abituati così.
È chiaro che non tutti agite in questo modo, ma, purtroppo, sono portato a pensare che ci sia una parte apprezzabile fatta così. Non prendetela come offesa, ma come dato di fatto in considerazione di ciò che è accaduto, ad esempio, qualche anno fa, quando alla manifestazione per la legalità che organizzai rispettando tutte le formalità previste (adempimenti presso la Questura di Caserta) nessun cittadino si presentò, tranne alcuni consiglieri dell’allora maggioranza e un paio della minoranza. Ancora ricordo quando gli agenti della Polizia mi posero la domanda “ma perché è venuto nessuno?”. A questa domanda, io risposi, laconicamente: “Caserta, questo è!”
In tale occasione, consegnai all’allora Vice Sindaco, la Signora Corvino, un dossier con circa duecentocinquanta immagini di veicoli e altre situazioni (con targhe o altri elementi d’identificazione oscurati in ossequio alle norme sulla Privacy) che erano artifici di ogni tipo possibile d’infrazione che Ella fece avere al Sindaco Carlo Marino, all’epoca al suo primo mandato, affinché ne prendesse visione e cognizione. Dopo qualche giorno Lui mi rispose con una nota ufficiale in cui nel ringraziarmi per il mio interesse per il bene comune, mi promise che avrebbe fatto in modo che le situazioni da me evidenziate sarebbero state affrontate e risolte. Ecco di quelle situazioni, dopo diversi anni, nulla è stato risolto e nulla è stato fatto. E lo prova il fatto che io ho continuato a recarmi presso il Comune di Caserta, dal Sindaco, dai Vice Sindaci che si sono succeduti negli anni, dagli Assessori, senza mai, e sottolineo mai, risolvere nulla pur avendo avuto assicurazione che avrebbero fatto qualcosa.
E credetemi, il mio impegno, per il bene comune, è stato massimo, pur avendo problemi molto seri da affrontare che riguardano mia figlia: mi è stato chiesto di fare ricognizioni sul territorio in modo da sapere cosa non andasse senza poi avere alcun riscontro positivo (segnaletica stradale assente o non più visibile, arredo urbano mancante o danneggiato); pensate che ci sono voluti circa tre anni per rimuovere la “famosa” panchina di fronte alla libreria Feltrinelli al Corso Trieste che rappresentava un pericolo costante. Quante volte ho pubblicato quella foto? Almeno una decina di volte e mai che qualcuno di Voi, in concreto si fosse mosso insieme a me per sollecitare chi di dovere a farlo: ne’ per questo, ne’ per altro.
Poi, nella speranza che “dall’interno” potessi fare qualcosa di più, accolsi l’invito del Sindaco Marino in occasione delle scorse elezioni comunali a far parte della Sua lista, quella per così dire principale del PD. E ancora ricordo quando gli dissi: “Carlo, accetto la tua offerta, ma ricordati che nella remota ipotesi che io sia eletto, sarò la tua spina nel fianco”. Sapevo bene che stavo facendo da “riempi lista” e che non avevo alcuna possibilità d’essere eletto: ebbi, infatti, solo quattordici voti (compreso il mio). Ma fu un’esperienza che ancor oggi giudico positiva, l’occasione per poter guardare negli occhi qualche politico e di sussurrargli qualche mia istanza (Letta, Pinotti, Picierno, Manfredi, Boccagna, Comunale, Tresca, De Florio, De Michele, Peluso, e tanti altri); sembra quasi una formazione, ed era così che io la vedevo come una squadra che potesse vincere lo “scudetto dell’efficienza e del rilancio” della Città di Caserta, ma che invece ora, solo ora, in questa situazione precaria, cerca di evidenziare il “bello” e ancora promette e ripromette, dando ai cittadini casertani “brioche quando invece ha urgente bisogno del pane”: piste ciclabili al posto di tagliare erba e sistemare buche, ad esempio.
Vi avevo anticipato, qualche giorno fa di essere stato dall’Assessore Sessa (già Generale di Divisione dei Carabinieri), persona squisita, il quale mi ha accolto con grande disponibilità e si è anche annotato con “diligenza” le cose (che oramai ben sapete o che potete immaginare e che quindi è inutile che ve le elenchi); ma, ci ha tenuto a dire che ha pochi strumenti a disposizione per “accontentare” le mie richieste. Ma, almeno Lui è stato sincero, non mi ha fatto “fesso e contento”.
Alla luce di quanto sopra, e con questo concludo, Vi prego di non fermarmi più per strada e di chiedermi d’intervenire sulle questioni più disparate, perché da oggi in poi come ho detto innanzi farò più nulla che possiate fare Voi direttamente e se a qualcuno questa cosa non sta bene, non mi salutasse neppure (anche se per una questione di educazione, sono sempre io per primo a salutare pure a chi ha quarant’anni meno di me): a buon intenditor poche parole.
Nessun rancore, nei confronti di qualcuno in particolare, ma ho ritenuto opportuno informarVi di questa mia irrevocabile decisione che sarà operativa, per così dire, fino alla naturale conclusione del mandato dell’attuale amministrazione che mi auguro, e veramente me lo auguro, passi indenne dalle ispezioni ministeriali, perché se così non fosse, questa Città riceverebbe il colpo finale e dalla canna del gas in cui si ritrova oggi, passerebbe direttamente alla tomba.
Caserta, 2 settembre 2024
Salvatore De Pascale
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