CASERTA – Un’importante novità arriva presso l’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, per la cura dei pazienti colpiti da infarto del miocardio. È stato infatti introdotto il Genomadix Cube™, un dispositivo innovativo di ultima generazione, che rappresenta un avanzamento significativo nel campo della medicina di precisione.
Il dispositivo, grazie a un prelievo salivare, è in grado di effettuare analisi genetiche in soli 60 minuti, concentrandosi sui polimorfismi del gene CYP2C19. Questo consente ai medici di personalizzare la terapia antiaggregante per i pazienti con infarto del miocardio, un trattamento particolarmente utile in quelli che presentano anche scompenso cardiaco. L’adozione di questa tecnologia favorisce, quindi, un approccio terapeutico su misura, ottimizzando le strategie di prevenzione secondaria e migliorando il percorso di cura e riabilitazione cardiologica.
Paolo Calabrò, direttore del Dipartimento Cardiovascolare e dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Caserta, e professore ordinario di Cardiologia all’Università degli Studi della Campania L. Vanvitelli, ha sottolineato l’importanza della medicina personalizzata: “I pazienti con infarto del miocardio spesso sviluppano un peggioramento acuto della funzione cardiaca e presentano un elevato rischio di nuovi eventi avversi, che influenzano negativamente la loro sopravvivenza, la qualità della vita e le ri-ospedalizzazioni. Per questo è fondamentale promuovere una medicina che integri la genetica nella pratica clinica.”
L’Azienda Ospedaliera di Caserta è il primo centro in Campania a utilizzare il Genomadix Cube™, segnando un importante cambiamento nella gestione dei pazienti cardiologici che necessitano di terapie personalizzate di prevenzione cardiovascolare secondaria. Grazie a questa tecnologia, sarà possibile migliorare significativamente la qualità delle cure post-infarto, riducendo i rischi associati a trattamenti non ottimali e massimizzando i benefici per ogni singolo paziente.
Il progetto di implementazione di questa innovativa tecnologia è stato finanziato attraverso i fondi del PNRR – Missione 6 Salute, e diretto dal prof. Calabrò, in collaborazione con l’intera équipe medica dell’UOC di Cardiologia dell’ospedale casertano.
Un traguardo che, come ha evidenziato Gaetano Gubitosa, direttore generale, e Angela Annecchiarico, direttore sanitario, si inserisce nel processo di innovazione che sta coinvolgendo tutte le discipline dell’Azienda Ospedaliera di Caserta. Questo sviluppo conferma il ruolo dell’AORN “Sant’Anna e San Sebastiano” come polo di eccellenza nella ricerca e nell’applicazione di metodiche avanzate per la cura delle patologie cardiovascolari e della riabilitazione cardiologica, aprendo nuove prospettive per la gestione personalizzata delle terapie salvavita.
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