La pioggia cade tutta la notte sul Sannio. A Ginestra degli Schiavoni l’acqua impregna il portone di una casa di via Roma, nel centro storico del comune fortorino. La mattina dopo inizia ad asciugarsi e sulle tavole di legno dell’ingresso di una casa disabitata resta un alone.
Una macchia per un occhio distratto, ma qualcosa attira lo sguardo di alcuni ragazzi che erano fermi a discutere nelle vicinanze: impresso sull’ingresso dell’abitazione vedono il volto di San Pio.
Immediatamente chiamano Sara Martucci Bartoli, la responsabile del Gruppo di preghiera San Pio di Ginestra degli Schiavoni. Il gruppo ritorna insieme in via Roma e si convincono ancora di più che quello impresso sulla porta è il volto del frate di Pietrelcina.
La notizia fa in pochissimo tempo il giro del paese e molti accorrono per vedere cosa accade e tutti vedono la faccia del santo sannita fermandosi qualche minuto in preghiera. A pochi metri di distanza della casa sorge anche l’Oasi di San Pio, un luogo voluto dal locale gruppo di preghiera che, lo scorso 17 agosto, ha anche festeggiato l’annuale festa dedicata alla memoria del cappuccino.
Una vicenda che ricorda quanto accaduto nel 1997 a Benevento, quando a Piazza Guerrazzi, in una nicchia della facciata della chiesa di San Domenico, tanti riconobbero l’effigie di Padre Pio. Oggi come allora la domanda è la stessa: apparizione o suggestione? Ognuno potrà dare la risposta che vuole.
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