CASERTA – Il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, ha convocato per giovedì 10 maggio alle ore 17,30 un tavolo di confronto per la vicenda dello sgombero del campo rom situato nella zona “Lo Uttaro” all’interno dell’area dell’ex Foro Boario, in un terreno di proprietà comunale. L’incontro vedrà confrontarsi il prefetto, il sindaco, il questore Antonio Borrelli, il direttore della Caritas di Caserta, don Antonello Giannotti, la segretaria provinciale della Cgil, Camilla Bernabei, e la responsabile regionale dell’Opera Nazionale Nomadi, Nadia Marino
L’obiettiva riguarda lo sgombero di un’area di proprietà comunale destinata ad altri scopi, e di solidarietà nei confronti di 50 persone (tra cui 20 minori) che attualmente vivono in quel campo, in condizioni poco dignitose.
Ciro Guerriero, responsabile regionale del Movimento Nazionale per la Sovranità, intervistato per la trasmissione Tagadà di La7, dalla collega Daniela Volpecina, così si è espresso sulla presenza del campo rom: “Non è che uno si può alzare la mattina, occupare delle zone e farle proprie a dispetto di altri che vi abitano. Non hanno pianta stabile, non hanno un lavoro fisso – continua Guerriero – quindi loro, pur di poter portare qualcosa presso le loro ‘residenze‘ , si dedicano al malaffare”.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il dott. Guerriero che ci ha rilasciato questa dichiarazione: “È verissimo che la stragrande maggioranza dei rom presente in Italia, vive nelle case. Ci sono circa 26000 persone che sono in emergenza abitativa però e che vivono in questi campi che non dovrebbero esistere. L’Unione Europea da anni ci chiede di chiuderli tutti. I comuni, dal nord al sud, – continua ancora Guerriero – si sono mossi in qualche modo. Esempi chiari sono Torino o Roma, ma alla fine non si riesce a fare niente, anche perché, le persone dai campi non si vogliono spostare. Non è una questione di razzismo. Ci sono delle persone che lì in particolare nell’ ex macello a Caserta non ci possono vivere. Vedo bambini…circa 15-20. Quanti di questi bambini rom frequentano le scuole dell’obbligo? Lo domando ai ‘buonisti’ .
E quindi bisogna entrare in quei campi, verificare chi è italiano e chi non è italiano. Ma chi è italiano, può tranquillamente, visto che è giovane e in salute, andare a lavorare e trovarsi una casa. Quel campo deve essere chiuso anche per una questione di salute. A Caserta come in tutta Italia, ci sono cittadini comunitari, extracomunitari e italiani: gli italiani, come me, hanno il diritto e il dovere di affittare o comprare una casa e di mandare i figli a scuola, gli extracomunitari, invece, bisogna vedere se hanno il diritto di essere qua.
Resta di fatto che quel luogo va sgomberato per occupazione abusiva e per motivi di salute noti a tutti, quel luogo è una bomba a orologeria, non ci farei restare neppure il mio peggior nemico.“
Intanto, le idee del capo della comunità insiediatasi al Foro Boario sono chiare: se non avranno le case dove poter alloggiare e stanziarsi, difficilmente abbandoneranno la struttura, ma come conclude Guerriero sarà difficile trovare soluzioni abitative per 15/ 20 persone perchè per chi non è a conoscenza il clan familiare rom non si divide.
Intanto, nell’area dell’ex foro boario continua senza sosta l’attività di bonifica e di pulizia, realizzata da Campania Ambiente, società interamente partecipata dalla Regione Campania, in collaborazione con il Comune di Caserta. Si punta a terminare le operazioni di ripristino dell’area in tempi relativamente rapidi al fine di riutilizzare gli spazi per la realizzazione di attività legate allo sviluppo economico-produttivo.
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