Sei secondi per fare cadere due pile del viadotto, con lʼesplosione di oltre una tonnellata di dinamite.
Con un sordo boato, la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell’ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura.
A 11 mesi dalla tragedia che ha sconvolto Genova, nella zona est del cantiere lungo il fiume Polcevera può definitivamente partire la ricostruzione.
Ci sono voluti sei secondi per fare cadere i due monconi, con l’esplosione di oltre una tonnellata di dinamite.
“Il ponte Morandi da oggi è un ricordo, con l’implosione il cantiere entra nel suo vivo, da domani si vedrà la trave sul primo pilastro del nuovo ponte di cui stiamo gettando le fondamenta”.
Lo dichiara il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, aggiungendo che “credo che sia veramente una straordinaria giornata per Genova, ma anche una straordinaria giornata per la Liguria, una straordinaria giornata per l’Italia.
Abbiamo rispettato tutte le promesse fino all’ultima, abbiamo collaborato tra istituzioni nonostante le diverse sensibilità, c’è stato un lavoro straordinario”.
Tutto secondo programma. Aspettiamo il primo check alle 17 e il secondo alle 21. Sulla base del secondo check prenderemo decisioni sul rientro” dei circa 3400 residenti sfollati per garantire le operazioni in sicurezza”.
Lo ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, commentando la demolizione del ponte Morandi. “Ringrazio tutti. Un’operazione di questo tipo non ha uguali, mi hanno confermato gli esperti, e non è mai stata fatta in un centro abitato come Genova”.
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