La la guerra intestina tra l’europarlamentare Pina Picierno ed il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero non si è fermata. Al punto da spingere il presidente della commissione regionale per il congresso Franco Roberti a chiedere chiarimenti a Roma. La risposta è stata chiara: Boccia non poteva nominare la commissione provinciale di Caserta; evidenziando, inoltre, che quel ruolo sarebbe spettato alla commissione regionale. A questo punto, dunque, la commissione provinciale di Caserta dovrebbe essere depennata in toto. Ma i problemi non finiscono. Perché secondo l’indicazione di Roma, la commissione regionale avrebbe dovuto nominare quella provinciale entro il 18 gennaio. Ma i tempi ormai sono scarti. A questo punto, per risolvere la partita (tutta interna alla compenente che sostiene il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini) è immaginabile che la decisione possa finire nelle mani della commissione nazionale per il congresso.Non è iniziato da neanche una settimana il percorso di avvicinamento alle Primarie che il Partito democratico di Caserta rischia di diventare subito un “caso nazionale”. Colpa della commissione provinciale per il congresso nominata da Francesco Boccia poche ore prima di lasciare l’incarico in Campania, dopo le polemiche che erano scaturire (e che avevano portato già alle dimissioni del commissario provinciale Matteo Mauri) sulla presenza dell’ex sindaco di Sessa Aurunca Silvio Sasso, “non tesserabile” per lo statuto dei Democrati essendosi candidato nel 2021 contro il Pd alle elezioni amministrative.
Il PD casertano diventa ‘caso nazionale’
Gianclaudio De Zottis
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