CASERTA – Il muro di Carlino, una barriera di circa tre metri, ora divide l’antica Via S.Carlo, installata ieri dal Comune di Caserta nel secondo tratto di via San Carlo, con dei Jersey di cemento che sostengono un reticolato di tubi di acciaio saldati e bullonati, in corrispondenza del palazzo a rischio crollo, per impedire il transito veicolare e pedonale e garantire l’incolumità pubblica. A nulla sono valse le proteste di commercianti e residenti che martedì mattina hanno perfino bloccato il lavoro degli operai per scongiurare la chiusura totale e definitiva della strada. Un provvedimento, dopo il Lockdown avrà nuove ripercussioni non soltanto sul piano economico ma anche su quello della viabilità e sulla sicurezza.
«La barriera, così come è stata realizzata fa notare Antonio Iuliano, titolare della pizzeria Donna Sophia potrebbe rivelarsi molto pericolosa in caso di pioggia. Il rischio reale è quello di allagamento dei locali perché è evidente che la struttura fungerebbe da diga. Stiamo valutando la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica perché riteniamo che questa barriera non sia assolutamente a norma». Dal Comune fanno sapere però che la chiusura della strada è inevitabile alla luce della relazione dei vigili del fuoco nella quale sono evidenziate gravi lesioni e un pericolo reale di cedimento dello stabile che si trova al civico 33: «Comprendiamo i disagi dei commercianti e dei residenti è il commento dell’assessore alle Attività produttive, Emiliano Casale, che ieri mattina ha incontrato al Comune una delegazione di negozianti ma si tratta di un provvedimento temporaneo. Ci stiamo già attivando per sollecitare i proprietari dell’edificio ad ottemperare all’ordinanza di messa in sicurezza emanata due settimane fa. Nei prossimi giorni incontrerò l’amministratore di condominio per verificare a che punto è l’iter procedurale e coordinare insieme i lavori. Questa è la strada più breve per garantire la risoluzione del problema e la riapertura, seppure parziale, di questo tratto di via San Carlo».
Nella serata di martedì si è svolta anche una nuova assemblea di condominio post sgomberi. Nel corso della seduta i sette proprietari hanno nominato l’ingegnere che dovrà svolgere i lavori e l’avvocato che avvierà l’iter legale. I condomini hanno intenzione infatti di presentare una richiesta di risarcimento danni. «Ci siamo attivati subito per la messa in sicurezza del palazzo fa sapere uno dei proprietari ma ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Entro lunedì l’ingegnere da noi nominato inizierà una serie di sopralluoghi e rilievi sul posto per poi redigere il progetto e avviare il cantiere. Contemporaneamente adiremo le vie legali e citeremo in giudizio i responsabili dell’accaduto affinché ci vengano risarciti tutti i danni. Il riferimento non è soltanto alle lesioni riscontrate nel palazzo e quindi ai costi che dovremo sostenere per i lavori di messa in sicurezza ma anche ai canoni di locazione persi, visto che le famiglie sono state sgomberate, e ai disagi subiti da chi viveva lì e ha dovuto lasciare l’abitazione».
Nel frattempo i commercianti sono sessantacinque le attività distribuite tra il primo e il secondo tratto si preparano al calo dell’affluenza e anche degli incassi. Ma non demordono. Si sono infatti rivolti a un avvocato per presentare una diffida sia nei confronti del Comune sia dei proprietari. Tutti sostengono di aver già perso il 50 per cento degli introiti nelle prime due settimane successive alla scoperta delle lesioni che hanno determinato la chiusura della strada. Tra i disagi segnalati dai cittadini c’è invece l’assenza di un cartello che indichi l’interdizione di via San Carlo, da posizionare sia all’altezza di via Colombo e via Santorio sia in prossimità di piazza Duomo e via San Giovanni.
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