Senza girarci troppo intorno, il Mattarella bis è la prova della pochezza, insipienza e incapacità dei politici del momento. Nessuno dei lillipuziani che si arroga il diritto di definirsi leader è riuscito a tessere quelle tele e quegli intrecci necessari per arrivare ad un nome condiviso che fosse espressione di una politica ancora viva nonostante il Covid, Draghi e uno sciagurato parlamento che non rappresenta ormai nessuno se non se stesso.
Chiedere, implorare Mattarella ad accettare un nuovo incarico, che lui stesso aveva rimarcato come non “previsto dai Padri Costituenti”, è il punto più basso della politica repubblicana. Mai si era era arrivati a questo punto, nemmeno nei momenti più bui e “strani” della storia moderna. La stessa elezione bis di Napolitano fu determinata in un contesto del tutto diverso e non paragonabile a quello attuale dove una maggioranza che regge un governo dovrebbe esserci.
Si, dovrebbe, perché è inutile nascondersi dietro un dito, l‘attuale maggioranza è costituita solo ed unicamente per tenere in piedi il super Draghi, personalità sulla quale ricadono tanti e tali interessi da fare impallidire un Parlamento sciaguratamente mediocre che in cambio ha ottenuto la sopravvivenza fino al termine naturale della legislatura. Il resto conta poco come abbiamo potuto vedere in questi mesi.
Poi la necessità di portare avanti la ripresa (quale?), le chiacchiere di questi momenti in cui tutti sembrano vincitori (di una partita mai giocata), sono penose pantomime di pseudo-politici che nulla sanno del Paese e nulla ne vogliono sapere.
Ma sapete quanto se ne fotte, in questo momento di drammatica crisi, l’italica gente di chi ha determinato o meno una nomina che se si fosse fatta il giorno della prima votazione avrebbe avuto più senso e logica?
Ma veramente qualcuno pensa che i signori impegnati in questi giorni a mettere schede in un’urna abbiano la fiducia del Paese?
Ma ci rendiamo conto dei guasti, immani e terribili che questa legislatura ha portato alla nostra Nazione?
Non è stato il Covid la colpa di tutto, anche questo è un alibi. Il Covid ha reso visibile una situazione d’improvvisazione politica che già stava generando disastri su disastri. Una legislatura con tre Governi, uno diverso dall’altro ma tutti con il solo scopo di mantenere la poltrona. Ah, dimenticavo, con un Palamento che sarà l’ultimo ad essere costituito in questo modo… Per la verità in qualcuno è rimasta un po’ di coerenza ma è chiusa, paradossalmente, nello spazio angusto di cabine elettorali ormai vietate alla gente.
E allora, per un attimo c’era da augurarsi che il presidente Mattarella avesse un sussulto è rifiutasse l’incarico mettendo le forze politiche davanti alla propria incongruenza. Ma poi il famoso “senso di responsabilità” il cui solo sentir nominare è presagio di problemi in arrivo ha avuto la meglio, garantendo poltrone e interessi vari.
Verrebbe voglia di scendere in strada e gridare alla gente: “torniamo a far politica” ma la paura di sentirsi chiedere: “e perché?” è troppo forte e allora in alto i calici si brinda al Mattarella bis a Draghi e alla politica inginocchiata!
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