CASERTA – La dott.ssa Tiziana Petrillo sponsorizzata dal sindaco come assessore, infatti tanti lo ricordano ancor di più i consiglieri Giovanni Megna e Roberto Peluso che suo tempo, fu il sindaco Marino a perorarla e a convincere i due appena menzionati ad indicarla come propria rappresentante in seno alla giunta comunale.
Durante l’astensione da parte di Megna-Peluso nella seduta dei Bilanci, facendo mancare al sindaco il loro voto, la Petrillo si dimetteva, come precedentemente aveva fatto la Corvino.
Mentre la Corvino si dimetteva irrevocabilmente, protocollando all’ufficio preposto, quelle della Petrillo dobbiamo dedurre, sarebbero ancora nelle mani del primo cittadino.
II lettori vogliono capire, se si vuol amministrare o continuare a fare altro. Se Tiziana Petrillo è un assessore espresso da due consiglieri comunali, che hanno preso le distanze dall’amministrazione e dalla maggioranza, lei, nel momento in cui di ciò prende politicamente atto, non deve consegnare le sue dimissioni al sindaco, ma presentarle al protocollo.
Altrimenti, poi, né lei, né Marino si potranno lamentare se qualcuno se ne esce con qualche interpretazione maliziosa, perché non depositando le dimissioni al protocollo, la Petrillo ha dato al sindaco Marino un ruolo politico e anche un ruolo personale, connessi alla sua funzione che non rappresenta più, ammesso e non concesso che l’abbia mai rappresentata, la posizione di Megna e Peluso, ma che si collega intimamente, in termini politici a quella di Carlo Marino.
Poi se la Petrillo è ancora in carica, al punto che Carlo Marino non ha fatto partire quella verifica di maggioranza che aveva promesso ai vari Guida, Tenga, Di Lella e compagnia quando questi, al pari di Maietta e Mazzarella, l’hanno salvato nel voto di Bilancio, aspettandosi poi naturalmente un ristoro politico-amministrativo, vuol dire che la quota femminile nell’organismo amministrativo è pari al 37%, comunque inferiore al limite minimo del 40%, al quale, però, si avvicina. Ma rimarrebbe una sola casella libera, cioè quella lasciata dalla Corvino.
Se ci mette un maschietto, dopo anni di agognata voglia di passerella comunale, finalmente soddisferebbe il desiderio del simpatico amicone Avv. Raffaele Piazza, quota Iannucci e dintorni, ma si rimarrebbe sotto al livello del 40%. per cui, il Marino deve nominare una donna in modo da ricostituire il livello minimo di presenza di genera nella giunta, così come prevede la legge, e Piazza potrebbe entrare solo nel caso in cui Federico Pica, come qualcuno ventila in queste ore, si dimettesse dalla carica di assessore al Bilancio.
Se questo non dovesse accadere, al buon Rafelone Piazza rimarrebbe un’unica possibilità, un passaggio in una clinica in cui si fanno operazioni trasgender, quelle che un tempo si facevano solamente nella mitica Casablanca, notissima località turistica del Marocco.
Fatta la nostra analisi, e dato che dobbiamo subire quotidianamente malapolitica, teatrini e inciarmi vari, ogni tanto cerchiamo di strappare un sorriso a chi quest’amministrazione lo toglie, cambiando satiricamente i connotati a chi di dovere, e in base all’argomento, per osservare l’effetto che fa.
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