COMUNICATO STAMPA
Un funzionario degli interni ha riferito che tutti i siti dei partiti avrebbero un virus che non permetterebbe loro di pubblicare. Eppure a differenza del PD, Fratelli d’Italia, Forza Italia o altri partiti minori, solo la Lega ha reso pubblica tutta la documentazione relativa ai candidati.
La situazione è grave. A dieci giorni dalle elezioni Europee 2024, l’elettore non è garantito. Chiosa il segretario nazionale Rea, ricordando che a partire dal 14° giorno antecedente al voto, la normativa prevede l’obbligo della pubblicazione, sui siti di ogni partito oltre che del Viminale, dei certificati del casellario giudiziario e dei CV.
Il Ministero degli Interni elude questi controlli? Perché? Proprio in questi giorni è emerso che dagli elenchi dei candidati, trasmessi lo scorso 7 maggio alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che su un totale di 817 nominativi, ben sette candidature sono risultate in violazione del Codice di autoregolamentazione. E’ quanto ha reso noto la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo nel corso della seduta che ha preceduto l’audizione del procuratore di Genova Nicola Piacente.
Guarda caso, i sette incandidabili rientrano proprio nell’elenco dei partiti che non hanno pubblicato i documenti sui loro siti. E non si tratta di condanne o procedimenti leggeri: si spazia dai reati come “induzione indebita a dare e promettere utilità”, “corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio”, “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, “associazione per delinquere”, “corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio”, “utilizzazione di segreti”, “bancarotta fraudolenta” o “tentata concussione”.
Come partito politico di minoranza abbiamo sempre garantito l’elettore alle amministrative a cui abbiamo partecipato. Chi promulga le leggi non le rispetta. Una situazione del genere è preoccupante tanto più in vista di elezioni, come le Europee, di primaria importanza, conclude Caramanica.
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