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I giudici per Marino & co si sono riservati. Si torna in aula a settembre

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Santa Maria C.V. – Dopo il rinvio a giudizio dello scorso 21 dicembre, da parte del gup Tirone, il processo era stato incardinato davanti ai giudici della settima sezione del collegio A del tribunale di Napoli che avevano ritenuto fondate le eccezioni di incompetenza territoriale da parte del pm e della difesa in quanto il reato più grave era quello di falso contestato al funzionario del Comune di Caserta Marcello Iovino di competenza del Foro sammaritano, ma nelle motivazioni i giudici citarono tra i reati più gravi anche quello relativo al periodo per traffico di rifiuti.

Quindi oggi il processo a carico del sindaco di Caserta, Carlo Marino, e ad altre 13 persone coinvolte nell’inchiesta sulle presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti, si apre con le eccezioni di competenza funzionale sollevata dai difensori hanno fatto presente al giudice Sergio Enea della prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, un’eccezione di competenza funzionale dopo che il processo è traslocato a Santa Maria Capua Vetere dal tribunale di Napoli. I professionisti del foro lamentano una violazione di legge. I giudici si sono riservati e si torna in aula verso la fine del mese di settembre.

Oltre al primo cittadino Marino, Iovino e D’Auria, sotto processo ci sono il sindaco di Curti Antonio Raiano, il manager dei rifiuti Carlo Savoia, Biagio Bencivenga di Cardito, Gennaro Cardone di Portici, Angelo Egisto di Marcianise, l’ex comandante della polizia municipale di Curti Igino Faiella, Michele Fontana di Villa Literno, Carmine Gallo di Giffoni Vallepiana, Nicola Mottola di Lusciano, Anna Scognamiglio di Trecase, Pasquale Vitale mediatore di Caserta; Ernesto Scamardella di Monte di Procida. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Raffaele Costanzo, Luciano Costanzo, Alfonso Quarto, Gennaro Iannotti, Mauro Iodice, Carmine D’Aniello, Gabriele Amodio e Vincenzo Iorio.

Nel corso dell’udienza è stato disposto il dissequestro di 6400 euro con la restituzione all’ex funzionario D’Auria.

L’inchiesta della Dda riguarda le presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti in diversi comuni del casertano, tra cui Caserta e Curti, costituiti parti civili unitamente al Comune di Aversa, che sarebbero finiti alla Xeco di Carlo Savoia che insieme ai suoi collaboratori avrebbe, secondo il magistrato dell’antimafia Fabrizio Vanorio, “aggiustato” le gare

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