CASERTA – Se si fosse fatto un gioco di società coinvolgendo gli addetti ai lavori dell’informazione, della politica e della burocrazia (in pratica giornalisti e loro principali informatori) chiedendogli da quale parte sarebbe potuta arrivare la notizia del Policlinico, nessuno di loro avrebbe scommesso un centesimo sul candidato sindaco di Caserta Kest’è, Ciro Guerriero.
Una regola d’oro è quella che vale per tutti i candidati a sindaco, in questa fase pre elettorale: non ci si può permettere sopravvalutazioni ma neanche sottovalutazioni.
Invece proprio riguardo a Ciro Guerriero il fronte di quelli che lo hanno sottovalutato (e anche sottostimato) è folto e, presumibilmente da questa mattina, ridotto.
La novità politica sta tutta in questo ragionamento che gli addetti ai lavori conoscono bene: il mondo dell’informazione e della politica vive di informazioni, fatti concreti e speculazoni. Le informazioni migliori sono quelle degli ‘scontenti’ che in genere hanno sempre le carte.
Il fatto che gli ‘scontenti’ del Policlinico, queste carte, le abbiano portate a Ciro Guerriero è significativo e questo il candidato sindaco lo sa bene. “Sono contento che i cittadini oppressi dalla cattiva amministrazione, e dai problemi riescano a vedere in me un interlocutore concreto e fattivo e, soprattutto, – sottolinea il leader di Caserta Kest’è – qualcuno a cui affidare la propria protesta contro questo sistema predatorio. Quando ho visto le carte sono rimasto impressionato dalla facilità con cui le nostre pubbliche amministrazioni dimenticano che il controllo e la verifica sono indispensabili e che tutto questo va a scapito della cittadinanza e del bene comune, specie se parliamo di un infrastruttura fondamentale come il Policlinico su cui la politica casertana lucra vergognosamente con passerelle saltuarie e visite al cantiere”. E rischia di non restare limitata al cantiere del Policlinico l’azione di denuncia di Guerriero: “Ho voluto cominciare esponendo all’attenzione pubblica questo scandalo solo perchè era il momento di denunciare quanto ci è costato, in questi anni, un certo modo sconsiderato di gestire la nostra Sanità. Quante persone si sarebbero potute salvare e quante altre curare dal Covid senza mandare in crisi economica il paese se la Sanità non fosse stata distrutta dalla politica in questi anni? E’ solo l’inizio, – annuncia – sono anni che osservo la mia città governata, male, dai soliti noti, ed è arrivato il momento di far capire ai casertani tutti i danni che questo modo di gestire la città, ha prodotto”.
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