Ma come è possibile? Come è possibile che un’opera che doveva essere pronta e funzionante ad aprile dopo oltre 3 mesi non abbia mai aperto? Come è possibile che i lavori non siano mai stati completati del tutto? Perché mentre scoppiano dei focolai come quello di Mondragone, i pazienti sono mandati altrove ? “Dal carteggio che leggo io hanno fatto davvero un pasticcio” ci spiega l’avvocato Cianci. Proviamo a ripercorrere ciò che è accaduto attraverso un documento, una lettera che gli avvocati della Med inviano alla Regione Campania. In questo carteggio si spiega che ad opere quasi concluse e già pagate, la Regione Campania ha chiesto delle varianti alla ditta. Scrivono gli avvocati di MED: “Poiché il picco pandemico era andato fortunatamente riducendosi, con minore necessità dell’utilizzo di terapie intensive, sono emerse in sede politica e di opinione pubblica (articoli di giornale e trasmissione Tv) alcune critiche agli ospedale prefabbricati Covid, paventandone l’inutilità.
La Regione Campania si è diligentemente avveduta che l’interesse pubblico sarebbe stato meglio conseguito attraverso l’adeguamento dei tre ospedali”.
In buona sostanza le terapie intensive non servivano più, De Luca a chi lo criticava dava del “portaseccia”, ma contemporaneamente la Regione Campania si affrettava a chiedere modifiche alle strutture prefabbricate per farne un uso diverso.
E’ lo stesso direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva a spiegarlo davanti alle telecamere.
I lavori che la Regione Campania chiede a Med prevedono un extra budget di circa 2 milioni di euro, 1 milione a Napoli, 480 mila euro a Caserta e 541 mila euro a Salerno.
Ed è qui che si fa il pasticcio: “Tutti i lavori che sono stati ordinati dalla Regione Campania a Med hanno finito per realizzare un ospedale diverso, con una diversa finalità, non doveva più accogliere i malati Covid in terapia intensiva – sottolinea l’avvocato Cianci – la Regione Campania non intende pagare queste opere (extra) a Med giustificando il fatto che queste opere non sono state mai commissionate, la Med per spingere la Regione Campania a farsi pagare delle opere realizzate e commissionate, dice che il collaudo non verrà fatto prima del pagamento di tutte le opere (extra) realizzate”. Senza la Med la Regione Campania non può fare il collaudo. Senza collaudo l’ospedale non può essere utilizzato. La Regione non vuole pagare Med e Med si rifiuta di collaudare. D’altronde le opere che i singoli direttori dell’esecuzione dei contratti delle Asl di Napoli, Caserta e Salerno hanno chiesto hanno portato alla modifica del progetto iniziale che era “La realizzazione di moduli prefabbricati di terapia intensiva”. Per realizzare quei lavori che hanno modificato l’opera sarebbe stato opportuno indire una nuova gara d’appalto. Insomma un pasticcio che è già finito in carte bollate. Intanto gli ospedali prefabbricati di Caserta e Salerno, costati tra opere e modifiche successive 6,2 milioni di euro, sono e resteranno chiusi.
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