In Italia la metà delle famiglie residenti può contare su un reddito netto non superiore a 24.190 euro, ovvero a 2.016 euro al mese. Lo stima l’Istat su dati relativi al 2014, ultimo aggiornamento disponibile.
Rispetto all’anno precedente l’Istituto rileva un «valore sostanzialmente stabile».
Una novità visto che, sottolinea l’Istat, il reddito familiare in termini reali interrompe «una caduta in atto dal 2009, che ha comportato una riduzione complessiva di circa il 12% del potere d’acquisto delle famiglie».
Negli ultimi anni in Italia la forbice dei redditi si è allargata.
Ecco che, divisa la popolazione in cinque fette, l’Istat stima che «dal 2009 al 2014 il reddito in termini reali cala più per le famiglie appartenenti al 20% più povero, ampliando la distanza dalle famiglie più ricche il cui reddito passa da 4,6 a 4,9 volte quello delle più povere».
Per sfuggire alla povertà, gli italiani scappano. Nel 2015 cresce il numero delle emigrazioni (cancellazioni dall’anagrafe per l’estero): sono state 147mila, l’8% in più rispetto al 2014. Tale aumento è dovuto esclusivamente alle cancellazioni di cittadini italiani (da 89 mila a 102 mila unità, pari a +15%), mentre quelle dei cittadini stranieri si riducono da 47mila a 45 mila (-6%). E sono sempre di più i laureati italiani con più di 25 anni di età che lasciano il Paese, quasi 23 mila nel 2015, +13% sul 2014.
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