Napoli – La richiesta del pm Michele Del Prete per Gennaro De Tommaso (alias Genny ‘a Carogna), capo ultras napoletano della Curva A è di 18 anni. De Tommaso è ricordato per essere stato l’intermediario tra questura, forze dell’ordine ed i giocatori in campo durante la finale di Coppa Italia giocata il 3 maggio 2014 allo stadio Olimpico di Roma tra Napoli e Fiorentina, poco dopo l’assassinio del tifoso napoletano da parte dell’ultras romano di estrema destra Daniele “Gastone” De Santis. video
Già detenuto nel penitenziario di Secondigliano dal 21 novembre 2015, quando spontaneamente si presentò alle porte del carcere dopo essere sfuggito ad un mandato di arresto emesso dai pm della Procura di Napoli, De Tommaso è accusato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti (ha importato in Italia ingenti quantitativi di marijuana dall’Olanda).
Gennaro De Tomaso, scontava agli arresti domiciliari una condanna a 10 anni, sempre legata al traffico di stupefacenti. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, avrebbero dimostrato collegamenti tra alcuni fornitori di droga olandesi e il gruppo criminale di Forcella, comandato da De Tomaso. La banda importava grandi quantità di marijuana e amnesia – la cosiddetta “droga della Camorra” – ed era in contatto con i gestori di diverse piazze di spaccio, anche al di fuori del napoletano. Sarebbero provati, in particolare, i legami tra De Tomaso e i pusher del rione Traiano.
Il pubblico ministero Michele Del Prete ha chiesto la condanna anche per altri imputati: diciotto anni per Giuseppe De Tommaso e sedici anni per Gaetano De Tommaso, zii del capo ultrà. E ancora, sedici anni sono stati chiesti per un cugino di Genny, Rosario De Tommaso, e diciotto anni per Giovanni Orabona.
La prossima udienza per l’ex capo dei Mastiffs è fissata al prossimo 13 ottobre.
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