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Gabriel Ippolito, si farà 21 anni, ma non ai domiciliari, per il delitto di Gennaro Leone

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CASERTA -Lo ha deciso la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere a cui la difesa del giovane aveva avanzato l’istanza di una misura detentiva domiciliare nell’abitazione del fratello a Pistoia. La richiesta di arresti domiciliari in virtù della legge Cartabia è stata sottoposta anche al parere delle parti civili oltre che dalla Procura che hanno dato tutti parere negativo.

Come ricorderete, nell’ultimo sabato di agosto del 2021, nelle ore della movida di via Vico a Caserta, Gabriel Ippolito, il 21enne di Maddaloni  come si evince da alcuni video si dirige con sicurezza verso Gennaro Leone, accoltellandolo alle gambe pensando forse solo di ferirlo. Una lacerazione dell’arteria femorale che però fu fatale per Gennaro. Immagini, peraltro, viste già in una prima fase del processo dove si nota il giovane pugile accasciarsi sulla panchina  in Piazza Correra. Scene drammatiche di un minuto e mezzo dove ci sono anche tanti giovani che continuano a bere drink senza accorgersi di quanto stava consumando in quei minuti di follia pura.

L’omicida per ora proseguirà la detenzione nel penitenziario sammaritano, non potrà al momento beneficiare degli arresti domiciliari. Un colpo durissimo per il collegio difensivo del ragazzo. Lo scorso marzo è stata depositata anche la motivazione della sentenza decisa a gennaio dai giudici della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere (presidente Roberto Donatiello, giudice a latere Alessandro De Santis) dopo una camera di consiglio durata circa tre ore. Un verdetto che non si è distaccato di molto dalla richiesta avanzata dalla pubblica accusa: il pm Chiara Esposito aveva chiesto 23 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

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