Napoli . Attendono risposte un manipolo di 300 lavoratori somministrati dell’Azienda Ospedaliera di Caserta, da precisare che, già prima della pandemia, stavano lottando per conservare il proprio posto.
Dal 31 gennaio, data del loro ultimo giorno di lavoro,e le varie proroghe, i tentativi salvacontratto, gli appelli nelle more alla legge Madia, l’ultima novità della legge di bilancio che sembrava presagire appigli per la stabilizzazione, e poi le agitazioni, gli scioperi, i sit in a Napoli dinanzi al Palazzo della Regione, a Caserta in Piazza Prefettura. E’ stato tentato di tutto, ma niente da fare, almeno per 15 degli Oss somministrati dell’Aorn era finita così.
Ma oggi ci sarebbe la possibilità di rientrare in una forma di reinternalizzazione attraverso un concorso riservato al 50 % del fabbisogno. E la speranza ritorna.
Lascia un commento