Caserta – Stipendi non pagati ai lavoratori da più tre mesi e lavori ormai quasi del tutto fermi. Sembra di essere tornati all’età della pietra antica Policlinico di Caserta, infrastruttura da 150 milioni di euro tra le più importanti della Campania e del Sud Italia, che il Governatore Vincenzo De Luca aveva rilanciato nel marzo 2017, facendo ripartire i lavori dopo oltre due anni e mezzo di rallentamenti dovuti sia ai ritardi nei pagamenti da parte degli enti proprietari che a lentezze burocratiche legate alla necessità di apportare varianti al progetto di origine.
Si parlò di massimo tre anni, quindi il 2020, per finire l’opera, e di una forza lavoro che dalle 130 unità di 12 mesi fa sarebbero passate a 300. Nulla di tutto ciò si è verificato. Tra dicembre scorso e gennaio infatti la situazione è peggiorata,con la società capitolina Condotte, che possiede il 99% delle quote del consorzio Concorsu che sta completando l’opera che ha chiesto il Concordato preventivo al tribunale di Roma, che ha a sua volta concesso 120 giorni di tempo che scadranno il 18 maggio prossimo.
Nel frattempo,i fornitori hanno chiuso i rubinetti, e di lavoratori al cantiere del Policlinico, da 130 unità del marzo 2017, ne sono rimasti appena 67, di cui più di 40 operai e una ventina di impiegati. Il problema è che nessun responsabile è dipendente diretto di Condotte, ma tutti sono sotto contratto per Concorsu,ne deriva che non possono ricevere lo stipendio, visto che tutte le risorse finanziarie che arrivano a Condotte non possono essere dirottate verso Concorsu, ma finiscono nella massa passiva per poi soddisfare solo i creditori.
Solo a maggio, per i lavoratori del Policlinico, dovrebbero arrivare gli stipendi. Al momento ne avanzano tre più il saldo di dicembre.
Ma a far saltare tutto potrebbe essere l’uscita di Condotte, con l’entrata in scena di un altro appaltatore. Cosa già successa. I lavori del Policlinico iniziarono infatti nell’ottobre 2003, poi nel 2009 ci fu un primo stop a causa dei problemi della prima azienda appaltatrice, l’Immobilgi Federici Stirling Spa, che rescisse il contratto con la Sun. Le opere ripresero dopo quattro anni, nel marzo 2013, con un nuovo appaltatore, appunto il Consorzio Concorsu con capofila la società Condotte Spa, ma si fermarono nel settembre 2014 perché la Regione, allora amministrata da Stefano Caldoro, non aveva erogato oltre 5 milioni di euro di propria competenza, costringendo così l’appaltatore a mandare via i subappaltatori.
Le opere ripresero lentamente nel 2015 e poi furono rilanciate l’anno scorso. Con Regione e Università che hanno iniziato a pagare regolarmente, tutto sembrava risolto, ma non è stato così. Ma intanto due operai assunti appena cinque mesi fa, quando ancora sembrava che le cose potessero andare avanti regolarmente, proprio oggi si sono dimessi per cercare lavoro da altre parti.
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