CASERTA – Stop all’appalto da 7 milioni di euro, con fondi Pnrr, per la riqualificazione del fabbricato B1 di Parco Primavera, a Tuoro.
Ciò giunge, dal Consiglio di Stato, dopo pochi giorni dal pronunciamento del Tar Campania che aveva dato 10 giorni di tempo all’Ufficio tecnico dell’amministrazione comunale di Caserta, per spiegare i motivi per cui la ditta Appalti Di Bello è stata esclusa dalla gara.
È quanto emerso dall’ordinanza del tribunale amministrativo del 15 marzo.
Il 3 marzo la società Appalti Di Bello aveva ricevuto la sospensione del provvedimento di esclusione, a seguito di ricorso presentato sempre al TAR presentato dall’avvocato Renato Labriola, legale che sta seguendo la società dell’imprenditore Gaetano Di Bello, che ha anche richiesto l’esclusione della società che avrebbe, secondo i documenti del comune di Caserta, raggiunto l’aggiudicazione provvisoria, ovvero la cooperativa La Palma 73 di Pozzuoli, inizialmente esclusa e poi riammessa.
Secondo quanto emerso nel ricorso presentato dall’avvocato Labriola, infatti, la società puteolana non avrebbe dichiarato quali professionisti avrebbero gestito la progettazione dei lavori. Inoltre, l’offerta sarebbe carente anche della segnalazione specifica dei tempi di riduzione dei giorni di lavoro, ovvero la cosiddetta offerta tempo.
La prima sezione del Tar Campania per ora ha solo confermato la sospensione dell’esclusione della società Di Bello, chiedendo i motivi per cui l’offerta economica dell’imprenditore di San Cipriano fosse stata ritenuta da escludere dalla gara, secondo quanto stabilito dalla commissione nominata a seguito di sorteggio dal rup Giovanni Natale e dal dirigente Franco Biondi, composta da Domenico Santoro, dipendente del comune di Candida, in Irpinia, in qualità di presidente, e da Stanislao Carluccio e Carmelo Rosario Guida.
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