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FARMACIA RURALE – PAROLE DI GUERRA

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Dedichiamo a tutti coloro che fanno finta di non comprendere questo passaggio fondamentale, le parole di Giovanni Giolitti che nel 1913 scriveva, illustrando alla Camera la sua importante riforma del servizio farmaceutico:

“È indispensabile di rialzare e assicurare la sorte dei farmacisti in guisa che il servizio riesca dovunque egualmente buono e soddisfacente. Il solo regime atto a conseguire simili risultati è il regime della limitazione che è anche il solo che si addica alla speciale natura dell’esercizio farmaceutico, che non può essere sottomesso all’azione della libera concorrenza commerciale, senza danno della pubblica incolumità”

Provvidenze alle farmacie rurali, Legge 8 marzo 1968 n. 221

  1. Le farmacie sono classificate in due categorie:
a) farmacie urbane, situate in comuni o centri abitati con popolazione superiore a 5.000 abitanti;
b) farmacie rurali ubicate in comuni, frazioni o centri abitati con popolazione non superiore a 5.000 abitanti.
Non sono classificate farmacie rurali quelle che si trovano nei quartieri periferici delle città, congiunti a queste senza discontinuità di abitati……omissis….

2. Ai titolari delle farmacie rurali, ubicate in località con popolazione inferiore a 3.000 abitanti, l’indennità di residenza prevista dall’art. 115 del testo unico delle leggi sanitarie approvate con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, è fissata in relazione alla popolazione nella misura che segue:
lire 850.000 (439 euro) annue per popolazione fino a 1.000 abitanti;
lire 650.000 (335 euro) annue per popolazione da 1.001 2.000 abitanti;
lire 500.000 (258 euro) annue per popolazione da 2.001 a 3.000 abitanti…..omissis….
Per i comuni e i centri abitati con popolazione fino a 3.000 abitanti le amministrazioni comunali hanno facoltà di concedere ai titolari delle farmacie rurali di nuova istituzione, nonché ai dispensari di cui al terzo comma dell’articolo 1, i locali idonei…..omissis

A parte il ricalcolo delle indennità di residenza in base all’Euro e il cambiamento della struttura burocratica della sanità che vede il direttore generale della AULSS al posto del medico provinciale e il Ministero della salute al posto di quello della sanità, l’impianto generale non è mutato.

FARMACIE ITALIANE: 18.039 (16.425 private – 1.615 pubbliche)
Delle quali URBANE: 12.700
RURALI: 1.150
RURALI SUSSIDIATE: 3.450 ( 950 fino a 1.000 abitanti
1.450 fino a 2.000 abitanti
1.050 fino a 3.000 abitanti)

Quando furono istituite le farmacie, nel 1934, e fu poi stabilita una indennità per disagiata residenza per le farmacie rurali con bacino di utenza (numero abitanti dell’agglomerato ove risiede la farmacia) inferiore ai 3.000 abitanti, nel 1968, i risultati economici delle farmacie erano poco significativi e le provvidenze statali erano un buon aiuto.

Ma, da allora, quegli aiuti in 46 anni non sono mai stati più rivisti e, non essendo stati indicizzati, sono diventati irrisori poiché il denaro ha perso valore almeno di 20 volte, per cui le 850.000 lire di allora, pari a circa 439 euro di oggi, dovrebbero attualmente essere pari a 8.500 euro, invece sono rimasti gli stessi miseri 439 euro.

Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, e la conseguente attivazione delle Regioni, 18 su 21 di esse (tranne Veneto, Trento e Bolzano ), invero, hanno deliberato indennità integrative regionali, alcune anche molto sostanziose (dai 1250 euro del Piemonte, di regione in regione, fino ai 50.000 euro della Sicilia per le farmacie delle isole minori, spesso calcolate non più solamente in base al numero di abitanti ma anche in relazione al fatturato totale della farmacia, ovvero al solo fatturato SSN), ma non tutte sono state così previdenti o meglio non sono state così sollecitate da parte delle organizzazioni di categoria che devono tutelare gli interessi degli iscritti (Federfarma e Sunifar). Tabella allegata.

In aggiunta a queste indennità non deve essere sottovalutata la riduzione dello sconto al SSN che, per le farmacie rurali sussidiate con fatturato SSN al netto dell’IVA inferiore a 387.342 euro (ex 750 milioni di lire), è fissato all’1,5% sul prezzo al pubblico per tutti i medicinali di qualsiasi prezzo, contro una media del 5-6% per le farmacie rurali non sussidiate e quelle urbane. Inoltre, nemmeno lo sconto dell’1,82% della legge 122/2010 è applicato alle farmacie rurali sussidiate con fatturato SSN al netto dell’IVA inferiore ai 387.342 euro.

Ora, l’Enpaf, con la deliberazione n. 60 del 19 dicembre 2013 ha approvato la regolamentazione di un contributo una tantum -pari a 1.000 fino a 10.000 euro- in ragione del reddito pro capite a favore dei titolari di farmacie rurali sussidiate situate in centri abitati con popolazione inferiore a 1.200 abitanti purché le farmacie siano gestite in forma di impresa individuale (non società quindi) e il reddito familiare sia inferiore ai 45.000 Euro complessivi (quante saranno?).

Quello che non si capisce è perché abbiano scelto 1.200 abitanti e non, come previsto da leggi esistenti, 1000 o 2.000 o 3.000. In ogni caso, ogni aiuto, in un periodo come questo, è sempre utile per chi è in difficoltà economica o comunque sta andando verso una china che per le farmacie rurali di piccoli paesi è incontrastabile.

Infatti, allargare la scelta merceologica, aumentare le referenze in modo mirato, creare servizi nuovi, non paga in una farmacia piccola di un paesino di 500, 1000 o 1200 abitanti, specialmente ora che la crisi sta aggredendo tutte le classi sociali ed economiche.

Il calo di utile sul mix dei farmaci SSN mette in crisi proprio le farmacie rurali che hanno fatturati in percentuale del 75-85% SSN contro il 15-25% di cassetto (depurato dal ticket ovviamente). L’indebolimento delle possibilità economiche della popolazione causa una riduzione della domanda di prodotti accessori e, a volte, addirittura dei farmaci necessari con ulteriore diminuzione del cassetto.

E’ vero che la farmacia rurale ha le agevolazioni di cui sopra ma non può in alcun modo ampliare la propria gamma di offerta e questo la rende vulnerabile e destinata a un declino preoccupante. Non può nemmeno acquistare bene poiché non ha la forza contrattuale per ottenere benefici da grossisti e ditte.

Il sistema remunerativo fisso potrebbe essere una evoluzione positiva se non fosse riduttivo rispetto al sistema attuale e se prevedesse una remunerazione diversificata tra farmacie urbane, rurali, rurali sovvenzionate e rurali divise per fatturato SSN.

Il continuo calo dei prezzi dei farmaci, causato dall’inserimento dei generici e dalla concorrenza di questi verso gli originali, renderà sempre meno remunerativo il servizio per conto del SSN e, non potendo recuperare su altri settori, la farmacia rurale si troverà davanti al bivio: ridurre al minimo i costi licenziando l’unico collaboratore che può permettersi (sempre che lo abbia), riducendo i costi di commercialista, informatica, utenze varie, con il rischio di dare servizi scarsi e inferiori a quelli di altre farmacie, oppure chiudere per fallimento (come ormai si sta verificando in modo crescente.)

Pertanto, se davvero la farmacia italiana è convinta che la farmacia rurale sia il fiore all’occhiello di un servizio capillare che garantisce l’esistenza stessa del “sistema farmacia”, allora è necessario che anche le farmacie economicamente più forti contribuiscano alla sua sopravvivenza.

Altra strada è che lo Stato, attraverso le Regioni, remuneri ulteriormente la farmacia rurale in base al servizio che svolge: turni notturni, diurni, festivi e rinuncia alle ferie. Questo perché, durante il turno nelle farmacie rurali di piccoli paesi, pochissima gente frequenta la farmacia di sabato e domenica e quasi nessuno viene di notte per urgenze, in quanto, recandosi presso il pronto soccorso o la guardia medica, i cittadini devono recarsi lontano dal proprio paese e normalmente dove ci sono i servizi sanitari ci sono già farmacie di turno aperte.

Entrambe sono situazioni che rendono non pagante la disponibilità del farmacista (quasi sempre il titolare che non può permettersi di remunerare un collaboratore) e i consumi per tenere aperta la farmacia.

Screenshot articolo di CASERTACE.NETFARMACIA

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