È morto oggi al Policlinico Gemelli di Roma il noto attore Paolo Villaggio, deceduto ad 84 anni, dopo giorni di ricovero a causa del suo diabete.
Ad annunciarne la morte è la figlia Elisabetta, che su Facebook scrive: “Ora sei libero di volare”. Amico di De Andrè, ha lavorato anche con Federico Fellini, Mario Monicelli e Lina Wertmuller. Ma è con il ‘travet’ oppresso dai suoi superiori che arriva nelle case degli italiani e li conquista
Paolo Villaggio, genio puro, irregolare, umorale e spigoloso, forse è rimasto imprigionato nel suo personaggio più noto anche al di là delle sue stesse intenzioni, ma era inevitabile, tanto era perfetto e riuscito, tristemente irresistibile, aderente a una realtà, quella del ceto impiegatizio nell’Italia spietata degli anni Settanta, che ci coinvolgeva tutti, che raccontava un Paese impotente, disarmato di fronte ai soprusi di una società ingiusta. Inevitabilmente ingiusta.
Nel corso della sua carriera Paolo Villaggio è stato associato al personaggio del ragionier Ugo Fantozzi, protagonista di diversi film con “annesse stramberie” e l’indimenticabile ”Speriamo che me la cavo.”
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