Resta il nodo sull’utilizzabilità delle intercettazioni nel processo alla presunta cricca dei falsi invalidi. E’ quanto accaduto nel corso dell’ultima udienza celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Antonio Riccio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
A sollevare l’eccezione sull’utilizzabilità del materiale captato dagli organi inquirenti sono stati i difensori dei 33 imputati, tra cui un avvocato, 4 medici, un funzionario dell’Inps e un dipendente del Comune di Caserta. Sulla questione il giudice ha deciso di riservarsi rinviando il processo a metà novembre.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la cricca avrebbe ottenuto falsi certificati per condizionare le pratiche di invalidità ricevendo, in cambio, il 50% dei benefici erogati dall’Inps. I beneficiari delle pratiche ‘sospette’ in realtà svolgevano una vita in completa autonomia, andando a fare la spesa da soli e guidando anche l’auto.
Lascia un commento