Mamma di ottanta anni e moglie assunte in una associazione napoletana che si occupa dell’accoglienza di migranti e pagate con soldi pubblici. Un giro di assunzioni alla italiana. Il leitmotiv della Prima Repubblica poi riassunto in una sola espressione: “tengo famiglia”, in cui oltre al genitore, di mestiere casalinga, è stata anche assunta la moglie del presidente dell’associazione, senza scopo di lucro, che si occupa del Terzo Settore.
L’ ex consigliere comunale del Comune di Napoli in quota Pd, ha assunto la moglie, la trentenne Roberta Luongo, con una busta paga da quasi 4 mila euro, la madre Immacolata Arena, ottantenne, a 3mila euro al mese e una serie di amici, anche di un certo spessore, del Partito Democratico.
Un’operazione supportata dal Comune di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, in cui l’ex sindaco Domenico Giorgiano, del P D, avrebbe permesso, attraverso una delibera di giunta, “la concessione” di soldi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno attraverso lo SPRAR ( servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Progetto che sarebbe andato avanti anche dopo la vittoria alle amministrative del 2015 di Giorgio Zinno (Pd), con il quale Anniciello gode di ottimi rapporti.
Quest’ultimo, infatti, insieme alla moglie è stato testimone di nozze del primo cittadino sangiorgese.
Secondo quanto emerso da documenti, la madre di Anniciello, avrebbe un contratto con l’associazione di collaboratrice. Da agosto ad ottobre del 2015 avrebbe guadagnato al lordo 3964,00 euro di cui 1168,00 sarebbe l’importo “imputato al bando Sprar” erogato dal Comune di San Giorgio. Di questa somma, però, 910, riguardano “trasferte per l’Italia”. Stesso dicasi per lo stesso presidente che in un solo mese, quello di aprile 2016, ha fatto risultare dalla sua busta paga un lordo di 15,748 euro, di cui 8447,45 pagati dallo stesso Ente pubblico. La consorte di Anniciello, Roberta Luongo, nel mese di Natale casualmente, ha potuto godere di 4000 euro.
Ma come è avvenuto lo strano giro di “stipendi”?
Il fatto risale al 2014 con il progetto “The City’s Keys”, promosso dal Comune di San Giorgio a Cremano grazie al finanziamento del Ministero dell’Interno.
Il polverone è stato alzato tra i banchi del Consiglio comunale dell’Ente. Ad aver puntato il dito contro lo strano sistema di erogazione è stato un gruppo di consiglieri comunali attraverso varie denunce ed esposti alla Procura della Repubblica.
Secondo quanto emerso e pubblicato sul sito del Senato della Repubblica italiana con delibera di giunta n. 123 del 25 marzo 2014 si approvava il progetto, che comportava una spesa, in gran parte finanziata dal Ministero, di 427.854,63 euro a valere sull’anno 2014, di 466.750,50 euro a valere sull’anno 2015 e di 466.750,50 euro a valere sull’anno 2016.
Il progetto prevedeva la disponibilità all’accoglienza sul territorio di San Giorgio a Cremano di 33 tra donne e bambini rifugiati in Italia, ai quali, avendone necessità, il Ministero avrebbe potuto aggiungere ulteriori 9 immigrati, circostanza verificatasi in data 1° luglio 2014, con conseguente aumento proporzionale del finanziamento.
In un secondo momento, venivano stipulate altre convenzioni integrative di ulteriori posti ed il progetto iniziale risultava così esteso ad una platea di 96 richiedenti asilo, ovvero a 54 unità in più rispetto a quelle approvate con la delibera della Giunta comunale n. 123 del 25 marzo 2014.
All’Arci Napoli sono state erogate 11 quote del finanziamento per un ammontare complessivo di 2.336.294,65 euro; Gli atti liquidativi sarebbero mancanti di adeguata motivazione, come rilevato dal segretario generale dell’ente con note prot. n. 24707/2016 e n. 50121/2016.
La trama però si infittisce, dato che fino al 20 febbraio del 2017 dalla relazione del dirigente responsabile letta in Aula, nessun richiedente asilo è presente sul territorio comunale e che le strutture di accoglienza sono situate in altro comune.
Dagli elenchi dei “dati sulle strutture per l’accoglienza migranti” della Prefettura di Napoli, aggiornato al giungo 2016, infatti, non sono presenti, come dovrebbero, strutture per accogliere i richiedenti asilo. A differenza, invece, di maggio 2017, mese in cui l’Ente Napoletano ha aggiornato l’elenco, inserendo 40 strutture in più rispetto all’anno precedente, compresa la sede di San Giorgio a Cremano.
Un sistema che oltre a pagare gli stipendi alla famiglia del dirigente dell’Arci, ha dato la possibilità di far guadagnare soldi ad amici del Pd, partito di Anniciello.
Un passato in politica, dunque, con tanti amici esponenti del partito di Renzi. Nell’Arci dal 2001.
Nel 2006 è stato eletto alle amministrative di Napoli, con i DS al Consiglio Comunale.
Nel 2013, non venendo rieletto tra i banchi di Via Verdi, per una manciata di voti, è stato nominato coordinatore della Segreteria Provinciale del PD di Napoli, ruolo che ha ricoperto, secondo quanto scrive nella sua biografia sul suo blog, fino al 2014 quando ha deciso di lasciare il partito.
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