A Caserta ci si chiede spesso come vengano effettivamente gestiti i fondi a disposizione del Comune. In questi ultimi giorni si vedono cantieri sorgere come funghi in alcune zone della città. Molti notano che l’amministrazione si stia dando da fare finalmente, anche se, guarda caso, proprio in periodo di campagna elettorale. I dubbi sono molti e fanno ancora più eco nel vuoto desolante della città in questo periodo di Quaresima. Ormai da un anno, stremanti ristrettezze economiche e sacrifici sono una costante, a causa del grave momento storico. Le aspettative dei cittadini, seppur stanchi e sfiduciati, non si spengono del tutto. E in nome degli abitanti della città, il Movimento Caserta Kest’è ha rilevato dei dati eloquenti.
Infatti, solo nei primi venticinque giorni del mese di marzo sono stati spesi 237732,97 euro tra incarichi professionali ed affidamenti diretti. Alla vigilia di Pasqua, spulciando gli atti del Comune, vediamo che l’ente ha speso in media 9509,32 euro al giorno per non apportare alcuna miglioria visibile alla nostra comunità. Il calcolo, ovviamente, è da ritenersi ampiamente per difetto, dal momento che sicuramente saranno sfuggite altre spese fatte in questo mese opulento per l’ente. Per spiegare meglio di cosa si parli, entriamo nei dettagli delle somme spese, in modo che ci si possa fare un’idea di come questa amministrazione impieghi le risorse derivate dai tributi della popolazione. Ecco il prospetto: Puc supporto attività di programmazione 49389 euro (determine 453 e 356), scuole lavori urgenti 52523,97 euro (determine 382 e 448), cimiteri proroga servizi assistenza cimiteriale Casolla 20460 euro (determina 424), incarichi legali 11600 euro, vigilanza caserma Sacchi 7930 euro (determina 426), buche lavori urgenti 83400 euro (determine 386, 451, 420, 449), manutenzione immobili comunali 12430 euro (determina 450).
Nasce spontanea una riflessione inerente a come si spendano le nostre risorse. Il prospetto dimostra, infatti, come non ci sia alcuna visione di insieme e di prospettiva della città. E, solo per dirne una, sulle strade, dopo ogni forte temporale, si scioglieletteralmente lo strato provvisorio di brecciolino e bitume messo provvisoriamente per riempire le voragini, lasciandocostantemente le condizioni del manto stradale in uno stato pietoso e pericoloso, Dunque anziché immaginare una progettualità di lungo respiro, si prosegue con affidamenti diretti per mettere pezze e rattoppi. Il risultato è che la cura è peggiore del male. Con la crisi sociale che il Covid ha portato, con la seconda Pasqua di restrizioni, e non solo in termini di mobilità, ma di possibilità economiche, leggere queste cifre non può che suscitare rabbia e dolore.
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