DI Gianclaudio DE ZOTTIS
“Una vicenda tragica che ha lasciato il paese sgomento e allibito, nessuno si è accorto che la ragazza era incinta, altrimenti l’avremmo aiutata come facciamo con le persone più deboli”. A parlare è DON Franco Franco Picone, parroco della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe (Caserta), nei pressi della quale mercoledì scorso alcune persone hanno visto vagare una 41enne di origine marocchina con un sacchetto nel quale c’era il figlio di cinque mesi appena partorito morto; la donna è tuttora ricoverata all’ospedale Moscati di Aversa in prognosi riservata ma non in pericolo di vita, e sul suo conto sono in corso indagini della Procura di Napoli Nord e dei carabinieri della Compagnia di Casal di Principe per stabilire se si sia trattato di un aborto spontaneo o indotto, circostanza che potrebbe anche prefigurare a carico della 41enne il delitto di infanticidio.
Semisvenuta, in stato confusionale e con un feto di 4 mesi in un sacchetto, una donna di 41 anni, marocchina, è stata soccorsa da alcuni passanti in via San Nicola a Casal di Principe, nel Casertano.
Allertato il 118, dopo qualche minuto è stata trasportata all’ Ospedale S. Giuseppe Moscati di Aversa, dove è stata ricoverata con prognosi riservata.
I medici che l’avevano in cura, sospettando di essere di fronte ad un aborto indotto, hanno chiamato i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe.
Attraverso indagini effettuate successivamente nella casa della donna, gli investigatori hanno trovato in loco alcuni attrezzi necessari alla pratica abortiva.
Conseguentemente la procura di Napoli Nord ha sottoposto la donna al fermo per infanticidio e disposto l’autopsia sul feto.
Lascia un commento