Il Procuratore generale di Napoli ha richiesto diciannove anni e un mese di condanna per Gabriel Ippolito, imputato per l’omicidio di Gennaro Leone, un giovane pugile di 18 anni, avvenuto nell’agosto del 2021 a Caserta. Tale richiesta di condanna rappresenta una riduzione rispetto ai 21 anni e un mese inizialmente richiesti in primo grado. Il Procuratore ha motivato questa decisione attribuendo le attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante dei motivi futili.
La sentenza è prevista per il 4 dicembre, con ulteriori udienze programmate per la discussione degli avvocati. Durante la fase istruttoria, è stato chiamato a deporre l’amico dell’imputato Filip Smajewski, coinvolto anch’egli nel processo per rissa dopo il primo grado. Tuttavia, in aula ha preferito non rispondere. Gli avvocati della famiglia della vittima e del Comune di Caserta discuteranno nella prossima udienza.
La Corte d’Appello ha respinto le richieste di rinnovazione dibattimentale riguardanti l’analisi dei frame dei video, l’audizione dei consulenti e la perizia d’ufficio, argomenti già discussi in primo grado. La difesa di Ippolito ha insistito per una riapertura del dibattimento, ipotizzando una responsabilità dei medici nel ritardo del soccorso, affermando che ciò avrebbe escluso un nesso diretto tra l’accoltellamento e la morte della vittima, avvenuta in seguito al ritardo nell’intervento medico. Il pm ha già trasmesso questi fatti alla Procura di primo grado.
La vittima, coinvolta in una rissa, subì una coltellata e morì successivamente, causando un coinvolgimento legale che ha portato ad affrontare diverse questioni riguardanti le circostanze e il ritardo nell’assistenza medica.
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