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Denunciati i baby-provocatori dei centri sociali

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CASERTA – Una becera e violenta maniera di fare antagonismo politico sta prendendo piede.

In serata, una dozzina di ragazzi poco più che ventenni si sono recati  presso il comitato della LEGA a Corso Trieste, e hanno cominciato a imbrattare e strappare i manifesti .

«Si tratta di un episodio indegno che oltre ad offendere la persona svilisce l’antagonismo politico al livello di un becero attacco personale. Non bisogna sottovalutare questi avvenimenti ma condannarli duramente  per non trovarsi a dover fare i conti con aggressioni più gravi. La cosa che più mi ha rattristato è che tra di loro c’erano anche delle ragazze. Giuliana Sorà candidata al senato, punta l’accento sul fatto che in Paese civile tutte le forze politiche dovrebbero condannare con fermezza l’episodio perché il rischio è quello di una deriva pericolosa dagli sbocchi imprevedibili».

La nota del coordinatore territoriale Ciro Guerriero: 

CARO FIGLIO DI PAPA’ CHE Ti DICHIARI ANTIFASCISTA TI RINGRAZIO
”Caro antifascista del 2000, non odiandoti e non disprezzandoti, sento in cuor mio di ringraziarti. E lo dico con stupore: io ti ringrazio.

Ti ringrazio perché tu mostri ciò che io potrei diventare se dovessi cedere all’ignoranza, alla violenza, all’intolleranza, alla paura di leggere la complessità del mondo; insomma, se dovessi diventare come te.

Sei un continuo monito affinché io uccida il demone che alberga in ogni natura umana: il demone della superbia e della spudorata pretesa di ritenersi sempre dalla parte del giusto.
Perché ogni volta che vedo la tua rabbia scaricarsi nelle piazze cariche di odio, nelle parole dei tuoi intellettuali vigliacchi, nei gesti dei tuoi politici ignoranti; ogni volta che vedo l’ipocrisia pelosa del tuo falso umanitarismo, della tua infida tolleranza, mi rendo conto di ciò che io non devo e non voglio mai essere.

NO, NON SIAMO UGUALI
Anche quest’oggi hai mostrato te stesso e per questo ti ringrazio.

Si continua ad inscenare delle manifestazioni antirazziste ipocrite e antifasciste fuori tempo storico

Ti ringrazio ugualmente perché per l’ennesima volta mi hai mostrato il volto di una verità negata dal mondo: e cioè che gli uomini non sono uguali. Tu non sei uguale a me. Io non sono uguale a te.

Come scrisse Ernst Jünger cantore del vero Ribelle: “gli uomini sono fratelli ma non uguali”. Forse ci rende fratelli la natura. Di sicuro ci rende diseguali l’anima.

La mia, io la custodisco gelosamente nella pienezza di una libertà che mi spinge a riconoscere dignità al mio nemico, ad onorare i suoi morti, a rispettare i suoi dolori e la sua storia.
La tua, l’hai venduta al mercato della tua vigliaccheria.

No, io e te, caro antifascista del 2000 fuori tempo massimo, non siamo uguali; e ti ringrazio proprio perché la tua stupidità mi ricorda continuamente questa grandiosa verità.”

 

 

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