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Delitti Barba, Russo e Bruno: ci sono voluti 30 anni

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CASERTA – La cronaca di Caserta e delle zone circostanti è segnata da una lotta senza confini tra ex affiliati della camorra, alcuni dei quali escono dal carcere dopo aver scontato le condanne, e altri che vengono individuati come responsabili di vecchi omicidi e restano in carcere. Recenti sviluppi hanno portato alla luce i nomi dei killer di alcuni omicidi avvenuti molti anni fa.

Gennaro Barba, un uomo di Pianura, è stato ucciso a Villa Literno dai Casalesi perché era “colpevole” di aver rivelato un imminente attacco a un suo amico, messo nel mirino dal clan dei Lago. Antonio Russo e Sergio Bruno, invece, sono stati uccisi a Pianura dai Casalesi come un favore al cartello dei Lago, che era molto potente in quella zona.

La procura Antimafia di Napoli ha concluso l’indagine su questi tre omicidi, e alcuni collaboratori di giustizia, ex affiliati del clan, hanno fornito testimonianze importanti. Tra i nomi coinvolti ci sono Domenico Bidognetti, Vincenzo Cantiello, Carlo Tomaselli e Pasquale Vargas, che sono stati identificati come responsabili dei tre omicidi.

Dall’altro lato, ci sono ex membri del clan che sono stati scarcerati e stanno tornando a Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna dopo aver espiato le loro condanne. Tra di essi, ci sono Nicola Villano, Biagio Ianuario, Nicola Pezzella, Nicola Gargiulo, Paolo e Luigi Schiavone, Davide Grasso, Pasquale Tavoletta detto “ciccione” e Pasquale Tavoletta detto “faccia e trattore”, Filippo Capaldo e Carmine e Antonio Zagaria, fratelli del boss Michele.

La lotta contro la camorra e il crimine organizzato continua, con la procura che cerca di tenere d’occhio gli ex affiliati liberati e di chiudere il cerchio su vecchi casi irrisolti. Le forze dell’ordine rimangono attente e impegnate sul territorio per garantire la sicurezza e affrontare il crimine.

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