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De Luca si vaccina: «Un passo alla volta fuori dalla tragedia»

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Caserta _ Al di là della giornata odierna, che “è stata un’esagerazione” dal punto di vista mediatico, ma serviva per “dare all’Italia un segnale di speranza”, De Luca guarda gia’ oltre.

“Stiamo attenti – avverte – perche’ va bene un segnale di speranza, ma poi bisognerà fare un’operazione di vaccinazione di massa che dovra’ durare mesi e dovremo dare innanzitutto sicurezza ai cittadini, a cominciare da chi vi parla, che fara’ ovviamente la vaccinazione senza esitazioni. Dovremo arrivare a milioni di cittadini vaccinati se vorremo avere un risultato importante”.

De Luca conferma quindi l’esercitazione in programma per il 12 gennaio nelle strutture della Campania individuate come punti di stoccaggio, per “verificare la funzionalita’ della nostra organizzazione”.

“In queste settimane – assicura – abbiamo lavorato per mettere a punto una macchina estremamente efficiente, perche’ la vaccinazione anti-Covid non è un’operazione banale come quella antinfluenzale. Richiede una serie di accortezze, tempi piu’ lunghi, quindi ci siamo preparati per tempo”. De Luca ribadisce la posizione critica della sua Regione sul piano nazionale di distribuzione dei vaccini. “In questa giornata non c’e’ da sollevare problemi – sottolinea, parlando con i giornalisti di CasertaKestè all’arrivo all’ospedale Cotugno di Napoli per il V-Day – diamo questo segno di speranza all’Italia, ma poi dovremo ragionare in maniera seria e pretenderemo che ci siano criteri rapportati semplicemente alla popolazione residente. Ogni altro criterio – avverte – sarebbe mercato nero dei vaccini”.

«Sento che si parla della riapertura dell’anno scolastico il 7 gennaio, queste sono cose che mi fanno impazzire. Come si fa a dire ‘si apre’ senza verificare il 3, il 4 gennaio la situazione?

In Campania non apriamo tutto il 7» ha specificato. «Si devono valutare i dati – ha detto – e l’idea di mandare a scuola il 50% degli studenti è un’idea che la Campania non condivide, valutiamo un passo alla volta il rientro, ma certamente non mandiamo in blocco il 50% a scuola».

«Se ho sbagliato qualcosa nella gestione del Covid in Campania lo diranno gli storici. Io sono tra i responsabili del miracolo. Mi pento del basso tasso di occupazione della terapia intensiva e della percentuale di morti covid più bassa d’Italia» ha poi detto De Luca. «Anche dopo – ha aggiunto – che è stata rimescolata la società italiana, quella della Campania rimane la percentuale più bassa di morti rispetto alla popolazione. Un miracolo fatto dai medici, ma anche noi abbiamo contributo mantenendo il rigore contro il contagio».

I contagi in Campania

De Luca rimarca inoltre la situazione epidemiologica della Campania, che è “di forte tenuta. Registriamo la discesa di occupazione delle terapie intensive sotto le 100 unità, siamo a 98 ricoveri. Da molte settimane non registriamo ricoveri in terapia intensiva, quindi come avevamo anticipato la Campania, se Dio vuole, uscira’ prima e meglio di altri territori da questa epidemia”. Infine, l’invito a “non abbassare la guardia”, rivolto ai cittadini, ai quali attribuisce comunque un voto molto alto per come hanno risposto in questi mesi di epidemia: “Pensate che sia stato semplice mantenere la Campania nella situazione che abbiamo oggi e con la congestione urbana che abbiamo e con qualche vecchia abitudine alla scapigliatura, al non eccessivo senso civico? – ragiona – In queste condizioni difficili la Campania ha retto, dunque merito in primo luogo ai nostri concittadini che hanno meritato un 9. Il punto che manca – annota – e’ legato a quegli imbecilli che a Ercolano hanno fatto la sceneggiata notturna e a qualche altro che ha pensato di fare iniziative francamente incomprensibili. Siamo tutti quanti in una situazione di sofferenza, cio’ che mi manca di piu’ e’ non poter abbracciare le mie nipotine, come capita a tanti genitori e nonni. E’ una cosa che per qualche verso ci disumanizza, ma dobbiamo capire che c’e’ una priorità”.

 
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