Intreccio tra politica e appalti, una cosa detta e risaputa, la cosidetta scoperta dell’acqua calda con annessa gestione di interi pacchetti di voti, ha questa volta un indagato eccellente: il governatore Vincenzo De Luca.
Questa mattina “due auto della polizia si sono fermate davanti alla sede del Genio Civile di Salerno, è sceso il capo della Squadra Mobile, il dottor Castello, e ha consegnato al governatore De Luca un avviso di garanzia. Noi continueremo a seguire – aggiunge Guerriero ex candidato sindaco di Caserta– l’inchiesta della Procura sui rapporti tra la politica e le cooperative nella città di Salerno e confidiamo che si faccia luce al più presto anche sul sistema Caserta. ”.
La notizia, inizialmente smentita, è stata confermata alle agenzie stampa da fonti dello staff dello stesso De Luca.
Il governatore ha ricevuto oggi un avviso di proroga indagini per la vicenda relativa alle coop di Salerno sulla quale sta indagando la Procura.
Il reato contestato
Il governatore, dunque, era già indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative. Ma la circostanza non era ancora nota. Il reato contestato sarebbe quello di corruzione. La proroga di indagini avrebbe interessato almeno un’altra persona vicina al presidente della giunta regionale.
Il filone di inchiesta
La proroga delle indagini potrebbe avere un ulteriore effetto dirompente anche alla luce delle rivelazioni del ras delle cooperative, Fiorenzo Zoccola, che in due interrogatori ha parlato con i magistrati per oltre 14 ore, svelando un sistema che – secondo quanto da lui confermato – sarebbe in piedi da diversi anni coinvolgendo politici e cooperative. La Procura, alla vigilia delle elezioni comunali di Salerno, ha anche avviato un ulteriore filone d’inchiesta su un messaggio audio inviato da un esponente delle coop ai lavoratori invitandoli a votare per un candidato deluchiano.
(articolo in aggiornamento)
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