Il provvedimento «Salva Roma» , è guardato con attenzione anche dal Comune di Caserta che come ricordiamo è in dissesto dall’anno 2011, poi confermato da un nuovo default avvenuto nell’aprile del 2018.
Secondo l’assessore alle Finanze di Caserta, Federico Pica, il «salva Roma» è un opportunità per poter inserire una norma che preveda una gestione diversa della finanza dei Comuni in caso di dissesto, una specie di deroga nella gestione dei fondi vincolati, che sembra sia il vero problema del bilancio del comune di Caserta.
“L’assessore Pica sta preparando una relazione che invierà al ministero dell’Interno chiedendo una modifica della normativa per quegli enti dissestati, come nel caso di Caserta, che non hanno problemi di cassa,”afferma il Sindaco Carlo Marino.
“E’ evidente , spiega Pica , che nel 2015 vi è sofferenza di cassa, che ha determinato essa stessa la necessità del ricorso alla procedura del piano del riequilibrio pluriennale e che ha determinato la necessità di fare ricorso alla ricontrattazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti, che è risultata necessitata e che ci è stata rimproverata (dalla Corte dei conti, ndr).
La sofferenza, come più volte abbiamo avvertito, ha origine nel fatto che il bilancio riequilibrato del 2012 non era affatto riequilibrato; non erano coperti, infatti, importi, di oltre 22 milioni, la stessa cifra riportata nel piano pluriennale di riequilibrio”.
Secondo il Sindaco e l’assessore, alle casse di palazzo Castropignano, sarebbe necessaria una norma ad hoc che chiudesse il disavanzo pregresso senza attingere la gestione ordinaria (entrate e spese di parte corrente) dell’Ente.
Nel frattempo, il ministero dell’Interno si deve esprimere anche sul bilancio stabilmente riequilibrato predisposto dal Comune a seguito del dissesto dichiarato nel 2018.
Infatti, entro il 15 maggio il ministero dovrà decidere se il Consiglio comunale potrà procedere nell’approvare definitivamente , il bilancio oppure saranno necessari ulteriori modifiche.
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