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Dal nitrito alla comunicazione per 600mila euro

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Purtroppo dobbiamo occuparci nuovamente del Comune di Caserta, in particolare, su come l’amministrazione comunale gestisce il denaro pubblico.

Ma partiamo dall’inizio e quindi, con la comunicazione ai tempi dell’Universiade: Ebbene si, perché per questo avvenimento importante, che nel prossimo luglio ospiteranno tanti campioni iscritti alle università, il sito lavoripubblici.it ci informa, in un articolo pubblicato nel maggio 2018, che lo stanziamento complessivo di pubbliche risorse per le Universiadi napoletane e campane è stato pari a 256 milioni di euro. 

E proprio qualche mese fa, la Regione Campania ha affidato, a conclusione della procedura di gara a cui hanno partecipato 6 aziende di comunicazione, il servizio di promozione dell’evento.

Base d’asta: 208mila euro, cioè lo 0,008% dell’intero stanziamento.

Quindi, l’azienda di comunicazione con sede a Mugnano se l’è aggiudicata con un ribasso del 22% sulla base d’asta, che ha portato la spesa complessiva per la comunicazione alla cifra di 166mila euro circa. Senza continuare con varie divisioni e conti, vi diciamo che in rapporto al finanziamento complessivo la Regione, maggior finanziatore delle Universiadi, spenderà meno di una frazione bassissima dell’unità,dell’1%: cioè zero virgola zero zero eccetera.                                                                               Adesso, fatta la premessa di come si dovrebbero gestire i soldi pubblici, arriviamo alla vicenda che più ci interessa e quindi, ai 600mila euro appostati dal Comune di Caserta per la comunicazione di un altro evento. Direte voi, affezionati lettori, se per le Universiadi bastano 166mila euro, ben 600mila euro di comunicazione, cioè il quadruplo di tutte le Universiadi, riguarderanno evidentemente un’edizione speciale dei Giochi Olimpici!

Niente di tutto questo, cari lettori, non parliamo delle Olimpiadi a Caserta, bensì del progetto di comunicazione approvato dall’amministrazione comunale, a seguito del quale è stata firmata una determina dal dirigente Giovanni Natale, cugino diretto del nostro sindaco Carlo Marino che i 600mila euro saranno presi dai 18 milioni che la Regione ha stanziato nell’ambito di un finanziamento omnibus a tutti i comuni che ne hanno fatto corretta richiesta per la riqualificazione delle frazioni.

Nei giorni scorsi abbiamo scritto che una invisibile, sconosciuta, impresa napoletana, Reana Srl, con un solo dipendente, si è vista affidare l’intera costruzione del piano di comunicazione.

A tal proposito, ha già incassato 45mila euro e addirittura sarà la responsabile dell’esecuzione dei contratti che verranno stipulati con i vari personaggi sempre nell’ambito della comunicazione, si capisce. 

Ma facciamo un passo indietro, e ricordiamo che la signora (o signorina) Giulia Napoli, 31 anni, residente a Roma, risulta l’ amministratrice unica del Reana nonché titolare di una quota del 90% . Ebbene sì, siamo arrivati a questa notizia, con l’aiuto di Carlo Marino che ha dichiarato pubblicamente che questa azienda fa riferimento ad Antonio Napoli, che per il sindaco di Caserta è una sorta di guru della comunicazione.

Sentendo con molta attenzione le dichiarazioni e i proclami di Marino, non vogliamo essere malpensanti e credere che Antonio Napoli sia l’unico dipendente della Reana, cioè della figlia, perché sarebbe ancora peggio.                                                                        Leggendo nell’oggetto sociale della Reana, abbiamo appreso che si tratta di una impresa che si occupa anche di allevamento di animali, e che Giulia Napoli è una valente addestratrice di equini dal sangue puro nonché  una valente cavallerizza.

Adesso penserete cosa c’entra tutto questo con la comunicazione di Puccianiello e Casolla?  C’entra il padre, perché  ci dicono che Antonio Napoli è stato lo spin-doctor della campagna di comunicazione di Carlo Marino alle elezioni comunali del 2016.

Un personaggio che non era del tutto estraneo alla politica perché proveniva dal Pc-Pds essendo uno degli uomini di maggior fiducia, per un periodo anche assessore, di Antonio Bassolino quando questi era sindaco di Napoli.

In conclusione, essendo, Antonio Napoli, un politico prima ancora che un comunicatore quanto è affidabile, agli occhi di Carlo Marino, nella gestione di ben 600mila euro?

Aspettiamo ulteriori sviluppi della vicenda…#kestè

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