Niente bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, mercati (escluse le bancarelle di generi alimentari). Il nuovo decreto del governo abbassa le serrande – fino al 25 marzo – di gran parte degli esercizi di cui si fa un uso quotidiano. E, ancora, niente mense pubbliche e private che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza e anche niente alberghi e ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc…). Tutto chiuso, come i reparti aziendali non indispensabili per la produzione, i parrucchieri e gli estetisti. In alcune situazioni anche uno stop al libero utilizzo del taxi. Una vera serrata. Non completa, però.
Restano aperti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti e i servizi di pubblica utilità, i negozi di alimentari, le farmacie e le parafarmacie, gli idraulici e i meccanici, le ferramenta e i negozi di vernici, i benzinai, gli ottici, le lavanderie, le stazioni di servizio e quelle ferroviarie, le banche, le poste, i servizi finanziari, le pompe funebri. E ancora, si potrà fare un tragitto breve a piedi per raggiungere un tabaccaio o l’edicola (i giornali sono un bene essenziale, ribadito in quest’occasione di emergenza).
Chiudono i concessionari d’auto, ma lavorano meccanici, carrozzieri, gommisti ed elettrauto, che devono garantire la messa in sicurezza e il funzionamento dei veicoli usati per andare al lavoro o per rifornire la filiera alimentare e sanitaria. Stesso discorso per gli autoriparatori, per chi vende ricambi o fa autolavaggio.
1 – UFFICI PUBBLICI Il funzionamento non viene interrotto
Restano aperti. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili online. Il decreto dispone per addetti, utenti e visitatori degli uffici soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.
2 – AL DETTAGLIO Dai parruchieri agli artigiani
Secondo quanto ordinato con il decreto, restano aperti i negozi di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, i tabaccai, le lavanderie e le pompe funebri. Nei centri commerciali restano aperti solo i negozi di prima necessità. Chiusi i mercati di strada.
3 – PRIMA NECESSITÀ Dai generi alimentari alle edicole di giornali
Secondo quanto ordinato con il decreto, restano aperti i negozi di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, i tabaccai, le lavanderie e le pompe funebri. Nei centri commerciali restano aperti solo i negozi di prima necessità. Chiusi i mercati di strada.
4 – ALIMENTAZIONE Bar, mense e ristoranti
Chiusi bar, pub, gelaterie e ristoranti (inizialmente l’apertura era concessa fino alle 18). Chiuse anche le mense che non garantiscono un metro di distanza tra le persone. Può continuare la ristorazione a domicilio.
5 – IN VIAGGIO I servizi in autostrade, aeroporti e stazioni
Continuano a essere aperti i bar delle stazioni di servizio su strade statali e autostrade, i punti ristoro nelle stazioni, negli aeroporti e negli ospedali. Autorizzati
all’attività gli alberghi e le pensioni che ospitano, ad esempio, i parenti dei malati da Coronavirus.
6 – CREDITO E POSTE Banche e uffici, aperture garantite
Il decreto ministeriale non ha imposto la chiusura dei servizi bancari, assicurativi, finanziari e postali. Ci sono però situazioni dove alcune banche hanno chiuso autonomamente alcuni uffici.
7 – LE AZIENDE Il ricorso a ferie e congedi
Il governo ha lasciato aperte le attività produttive, ma allo stesso tempo, attraverso il decreto, viene incentivato il ricorso alle ferie per il personale di aziende
e uffici privati e, quindi, i congedi e la chiusura dei reparti aziendali non legati alla produzione.
8 – TEMPO LIBERO Attività ricreative tutte sospese
Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi in luogo pubblico o privato: cinema, teatri, pub, scuole di ballo, palestre, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche, ludico, sportivo e fieristico.
9 – RELIGIONE Chiese, funerali e luoghi di culto
Fino al 3 aprile sospese tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Sospesa anche la messa e gli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per gli islamici. Luoghi di culto aperti, ma va assicurata la distanza di un metro e vanno vietati gli assembramenti.
10 – SCUOLA Proseguono le lezioni online
Sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado fino al 3 aprile. Resta la possibilità per ogni istituto di organizzarsi con lo svolgimento di attività didattiche a distanza.
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