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Coronavirus, Castelli chiede il reddito di emergenza per tutti

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Garantire reddito a tutti, con uno strumento facile da usare.

Su questo c’è accordo con l’opposizione. Chiamiamolo reddito di emergenza, o reddito straordinario. Varrà finché non rientreremo alla normalità.

Stiamo pensando di semplificare le procedure di accesso al reddito di cittadinanza, allargandolo a chi non ce l’ha, e senza le condizioni previste”. Lo ha detto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un’intervista a La Stampa.

Ed ha aggiunto: lo daremo “il prima possibile e la cifra sarà dignitosa. Utilizzeremo tutte le risorse necessarie. Tutti potranno tranquillamente far fronte alle spese necessarie. Esistono già alcuni strumenti. Stiamo lavorando a questo.

È una giusta esigenza messa sul tavolo da maggioranza e opposizioni in queste ore”.  “Dopo 10 anni di battaglie si capisce quanto sia indispensabile il reddito di cittadinanza” “Dopo 10 anni di battaglie sul Reddito di cittadinanza, oggi, forse, qualcuno si accorge di quanto una misura di welfare serva da garanzia sociale – dice ancora Castelli – Quanto sia indispensabile, mentre il Paese si ferma, garantire a tutti un reddito per poter pagare l’affitto, le bollette e fare la spesa assicurando da un lato il benessere del cittadino in difficoltà e dall’altra evitando potenziali e pericolosi conflitti sociali”.                                                               

 Misiani: “Oggi debito e deficit vengono dopo. La priorità è la tenuta del sistema economico e dell’occupazione. Adesso la parola d’ordine è whatever it takes. Deve valere anche per la politica di bilancio”. Lo ha dichiarato il viceministro dell’economia Antonio Misiani in un’intervista ad Avvenire. Sul decreto da varare in Aprile, l’esponente dem non si sbilancia “sarà maggiore dei 25 miliardi impegnati a marzo, ma la cifra finale va calibrata su tutto ciò che si deve fare per salvare posti di lavoro e aziende”. “Siamo difronte afferma a una sfida senza precedenti, che non è solo sanitaria, economica e sociale ma riguarda anche il nostro essere comunità, la tenuta spirituale e psicologica del Paese”, continua Misiani.

Il mantenimento dell’occupazione preoccupa il viceministro: “stiamo raccogliendo le istanze del mondo economico partendo dall’assunto che nessuno deve perdere il lavoro”. “Non ci limiteremo a rifinanziare le misure di marzo – prosegue Misiani – vogliamo migliorare i meccanismi di sostegno e arrivare anche a chi non siamo riusciti a raggiungere prima”. Provenzano: “Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio.

Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso”. L’allarme lo lancia il ministro per il Sud Peppe Provenzano in un’intervista a Repubblica. “Con il Cura Italia – spiega – abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno.

Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati. Questa è la priorità del decreto di aprile”.                                    

    De Magistris: Il grido d’allarme arriva anche dalle istituzioni locali. “Il governo deve istituire immediatamente il reddito di quarantena per tutte le persone che sono rimaste prive di denaro. E’ necessario immettere subito liquidità nelle loro tasche per consentire di avere beni di prima necessità. Napoli fa e farà la sua parte”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Ieri il primo cittadino ha annunciato l’approvazione di una delibera per istituire un “fondo di solidarietà cittadino”, chiedendo allo stesso tempo l’intervento del governo perché, ha spiegato, “se non interviene lo Stato fra un po’ sarà una tragedia”.                                        

 Guerriero( Kest’è): “Il decreto Cura Italia, non copre fasce più vulnerabili della popolazione, che se non hanno avuto accesso al Reddito di Cittadinanza sono privi di tutele. Le istituzioni hanno  il dovere di offrire un’alternativa, altrimenti l’alternativa la offrono gli ‘altri’, nell’illegalità e tra le grinfie della criminalità organizzata“-  ha affermato Ciro Guerriero, presidente di Caserta Kest’è –  Al Sud, e non solo, dopo questa crisi, specialmente se si prolungherà, rischiamo il collasso sociale. Lo Stato non può fare come gli struzzi, mettere la testa sotto la sabbia. Se posso aggiungere una riflessione, avrei preferito un Reddito di cittadinanza allargato a tutti, senza le condizionalità di quello esistente. Una sorta di basic income, un reddito di base oppure un reddito di quarantena “, ha concluso il presidente di Caserta Kest’è.                        

 Ruotolo: Estendere il reddito di cittadinanza a quella parte della popolazione che nel lavoro sommerso ha trovato il suo sostentamento economico e che oggi non ha nessuna forma di tutela. E’ la richiesta, rivolta in una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo, che mercoledì aveva presentato un’interrogazione urgente ai ministri competenti su questo tema. Bellanova: “Serve coordinamento per assistenza alimentare” Bisogna avere cura di tutti e non lasciare indietro nessuno.

Così il ministro alle Politiche agricole, Teresa Bellanova. E’ necessario – in questo momento – “istituire un coordinamento alimentare per l’assistenza agli indigenti”. Italia Viva: “Enorme reddito di cittadinanza perenne? Non ci stiamo” Non convincono Italia Viva le proposte di allargare il reddito di cittadinanza come misura per arginare la crisi che rischia di travolgere il Paese. “Un conto, come dice Draghi, è immaginare un sostegno temporaneo a chi, finché dura l’emergenza, non può avere reddito. Ben altro – sottolineano fonti di Italia Viva – è immaginare che il nostro destino sia un enorme reddito di cittadinanza perenne per imprenditori e cittadini. Sul primo ci siamo. Sul secondo no”.

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