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Coraggio, Presidente: ce la può fare. Se vuole!

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La volgarità del Ministro Boccia nel sostenere che gli Italiani “hanno bisogno di carota e bastone” rivela l’arrogante protervia di un Personaggio al quale lo scandalo abbattutosi sulla sua parte politica e sui suoi Kompagni non ha insegnato né prudenza, né umiltà.
E’ quello stesso Boccia che, istituzionalizzando la delazione, strappa la maschera all’ Esecutivo e conferma il nostro essere nelle mani di un gruppo di irresponsabili Promotori di uno scontro sociale senza precedenti.

Deve essere una prerogativa pugliese la indebita saccenza con la quale si ci rivolge ad un Popolo piagato da scandali di incommensurabile portata e da lutti e miseria prodotti da Decreti inutili e contraddittori e incostituzionali, sfuggiti alla cultura giuridica di questo Ministro….
Anch’Egli ha orbitato nella Corte di don Palamara: per pregarlo di appoggiare la propria candidatura congressuale nel 2018.
Anch’Egli è uno dei tanti “Ometti” militanti nel Partito della sopraffazione e della mistificazione:
quel Partito che, in associazione permanente al Partito dei Magistrati, millantando asserita superiorità morale, pianifica lerci retroscena per demonizzare e delegittimare l’Avversario;
quel Partito che concita il dibattito politico, nella consapevole insufficienza di contenuti;
quel Partito manettaro, giustizialista e forcaiolo che ha regolato per anni la vita pubblica del Paese esponendolo al ludibrio internazionale.
Assieme a questa Magistratura che irroga Giustizia a due velocità.

Come è stato, per esempio, nel caso di Alice: la figlia dei Magistrati Alberto Nobili e Ilda Boccassini. Con un congruo risarcimento ai Parenti della Vittima ed un patteggiamento di nove mesi di reclusione per omicidio colposo, Ella ha archiviato la morte del Medico Luca Voltolin, travolto sulle strisce pedonali. Sul posto, era provvidamente intervenuto il Capo dei Vigili Marco Ciacci, già Responsabile della PG: alla Conducente non furono, pertanto, imposti i dovuti alcool test e droga test. Tuttavia, per il Giudice Gherardo Colombo del “Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa” di Palazzo Marino, nella vicenda non v’erano profili di irregolarità.

Noblesse oblige!, se è vero che la inflessibile Boccassini è nipote del Giudice Nicola Boccassini, arrestato e condannato per Associazione a delinquere e concussione e corruzione e favoreggiamento e abuso di ufficio;
o, ancora, se è vero che anche suo padre e suo cugino Attilio Roscia, entrambi Magistrati, furono inquisiti;
o, infine, se è vero che pure suo marito fu denunciato alla Procura di Brescia dall’integerrimo Pierluigi Vigna per presunte collusioni con i Gestori dell’Autoparco Milanese, legati a Cosa Nostra: l’inchiesta finì nelle mani del giudice Fabio Salomone, fratello dell’Imprenditore siciliano Filippo, condannato a sei anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso.

E Noblesse oblige! anche nel caso del presunto stupro commesso dal figlio del comico Grillo: non è ancora conclusa l’indagine, in carico al PM Gregorio Capasso a sua volta finito nel tritacarne di don Palamara cui offriva biglietti esclusivi per cene e tribuna vip allo Juventus stadium, parallelamente tenendosi informato sulla nomina del Tribunale sardo di Tempio Pausania.

E, infine, Noblesse oblige anche a proposito dell’accanimento contro Salvini da parte del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, già due volte Sottosegretario di due Governi a guida PD: una condotta rivoltante la cui volgarità non induce quel tal Zingaretti, che qualche risposta alla Magistratura pur deve darla, a smettere quello stolido sorriso a metà strada fra l’imbecillità e la supponenza dell’Ignorante “arrivato”.

Il capolinea, alla fine e presto o tardi, è un punto d’arrivo per Tutti.
Valga anche per gli ingiustificabili e annosi silenzi dei De Magistris e dei Di Matteo, membri di quella Scuola di Pensiero che riserva le dichiarazioni di rottura sempre e coraggiosamente al “Dopo”!: quando al vaso di Pandora non si può rimettere il coperchio.
Epperò, non si va a fondo alle affermazioni del Sindaco partenopeo che racconta, a distanza di tempo, l’incasso degli applausi per le indagini su Berlusconi; le ostilità per le indagini rivolte a sinistra; l’isolamento decretatogli da Mancino e Napolitano; il peso della Why Not, nella quale fu attenzionato anche Romano Prodi e la scoperta di “… un grumo di interessi, gli stessi che stanno venendo fuori nella vicenda Palamara …”.
A margine della pioggia assolutoria della Cassazione, De Magistris fu “accantonato” e gli si ritorse contro anche il caso Mastella.
Oggi assume che fu Francesco Basentini a denunciarlo al CSM e che “…li Mancino e Napolitano” si mossero, allontanandolo dalle inchieste…”.
Parole di fuoco che marciano verso la Trattativa Stato/Mafia… e l’Alto Tradimento.
Replica di Napolitano?
Non pervenuta!
E’, invece, pervenuta la vicenda di Francesco Basentini e del Dap e della querelle con un altro Magistrato “silenzioso”: Di Matteo.
Che rinnova memoria di quando i “Corvi” cominciarono a volare su Palermo, presagendo il sapore del sangue di Falcone e Borsellino.
Non ci fu poi forse il tempo di approfondire le vere verità estraibili dalle varie verità testimoniate da Giuseppe Ayala.

Anni, dunque, in cui le Toghe hanno rincorso l’obiettivo precipuo di occupazione politica del Paese, attraverso una rete di intimidazioni e soverchierie e pressioni formalizzate dalle iniziative del “checciazzecchista” e condivise da Valerio Fracassi e da Claudio Galoppi, Consiglieri del CSM accomunati dalla tracotanza di chi si crede impunibile e si sa impunito grazie all’esercizio di un potere validato a Sinistra e degenerato in un pesante regolamento di conti.
Diversamente non può leggersi la dichiarazione di Don Palamara al Collega Cesare Sirignano “…E secondo te io mollo? Mi devono uccidere, peggio per chi si mette contro di me…”.

E la domanda corre di bocca in bocca: Chi ha osato mettersi contro di Lui e sfidarlo, a ridosso della nomina del nuovo Procuratore di Roma, al centro delle attenzioni anche dei Deputati pidini Cosimo Ferri e Luca Lotti?
Chiunque sia stato, ce n’è quanto basta per suscitare in Ciascuno di Noi che abbia avuto modo di manifestare le proprie opinioni un sano e legittimo terrore di finire giudicati da Personaggi del genere.
A sostegno dei quali è intervenuta improvvida la indignazione del Presidente dimissionario dell’ANM Luca Poniz: davvero occorre una gran quota di coraggio per sostenere, contro le evidenze, l’essere in atto “…un disegno per colpire la Magistratura…”
La Magistratura è stata colpita e affondata da questi suoi Tanti e indegni Rappresentanti, mentre Noi siamo Spettatori del definitivo tracollo dell’Italia.

E in questo clima irrespirabile, anche i limiti del Conte bis e dei suoi Ministri/Macchiette sono ormai sotto gli occhi di Tutti.
Si vuole che, finalmente, lo stesso Quirinale disapprovi l’andazzo di questi Improvvisatori che hanno dovuto farsi prestare dal Virus un salvagente per restare vergognosamente a galla e che stanno ormai stretti, per le palesi incapacità, anche ai Poteri forti dai quali erano stati legittimati.

Verrà però l’estate.
E quando si sarà garantito la miglior conclusione delle trattative con l’EU, Mattarella staccherà la spina consentendo agli Elettori di esprimere l’alternativa, a margine del processo a Salvini.

Giusta, in proposito, è la riflessione di Carlo Nordio: “…Salvini Sequestratore? Allora Conte va incriminato per il lockdown…” se non anche per la della psicosi capziosamente alimentata attraverso una epidemia “guidata”.

Pertanto Mattarella, che con disagio spiega la impossibilità formale di sciogliere il CSM, eserciti quanto meno il dovere sostanziale e morale di RADIARE Chi ha infangato l’onore della Giustizia, almeno per riparare l’ennesimo danno subito dagli Italiani sottoposti al Giudizio di questi Giudici…

Coraggio, Presidente: ce la può fare. 
Se vuole!!!!

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