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CONTINUA PROCESSO SUL PARCHEGGIO A VIA SAN CARLO DI CASERTA

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CASERTA. È iniziata questa mattina  l’istruttoria dibattimentale del processo che riguarda le infiltrazioni del clan Zagaria nell’ appalto per la realizzazione di un parcheggio di tre piani a via San Carlo a Caserta con l’ escussione del maresciallo della Guardia di finanza Valerio Sepe.

Prima della deposizione il presidente Sergio Enea ha accolto le eccezioni difensive sull’acquisizione delle intercettazioni che riguardano l’altra tranche dell’indagine che attualmente pende in appello ed ha disposto la trascrizione delle registrazioni e non l’ acquisizione de plano.

La testimonianza del luogotenente Sepe è stata circoscritta alla posizione dell’ imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi, il cui nome era emerso da un’ indagine della Dda sui tentativi di infiltrazione della camorra napoletana nelle attività di ristorazione, inchiesta che aveva riguardato i fratelli Cosentino e i fratelli Zagaria. Furono apposte microspie nell’ abitazione di Sagliocchi a Pizzoferrato nel giugno del 2014 e poi con il trasferimento dell’ indagato in un appartamento di Cassino nell’ aprile del 2015, dove lo stesso era ai domiciliari, in questo periodo ebbe contatti, vietati per legge, con l’ ex sindaco di Villa Literno Aldo Riccardi e con il coimputato Emilio Bilotta consulente finanziario.

Sagliocco gestiva diverse attività, nel commercio dei carburanti con la CTP Petroli e una società a Posillipo, nel campo immobiliare con la Immobiliare San Carlo srl, nel campo edilizio con la Progetto Cimitero San Marcellino per la realizzazione di loculi, e poi aveva attività nel settore della gestione rifiuti. Il maresciallo Sepe ha spiegato che Sagliiocchi ha gestito direttamente le società fino al 2006, quando sono   iniziate le prime indagini nei suoi confronti da parte della Procura di Benevento sulla gestione rifiuti insieme al altre 26 persone, della Procura di Napoli per la vicenda del cinema Posillipo e nel 2009 per una indagine sulle accise.

Dal 2006 Sagliocchi ha ceduto le quote ai figli e successivamente a terzi soggetti. Successivamente sono partite le indagini sulla realizzazione del parcheggio a via San Carlo. Sagliocchi diede in subappalto i lavori per il movimento terra alla ditta di Carlo, Fabio e Raffaele Fontana di San Cipriano d’Aversa, imparentati con Michele Fontana ‘o sceriffo, fedele sodale di Michele Zagaria. Carlo Fontana inoltre era stato arrestato per associazione mafiosa, fazione Zagaria, ed era sposato con la sorella di Giovanni Garofalo, accusato di aver fornito un bunker dove si nascose il Boss detto Capastorta durante la latitanza. A riscontro delle indagini sono stati sentiti numerosi pentiti.

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