Va avanti il processo alle truffe assicurative al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ecco un resoconto di quanto sta accadendo a seguito delle udienze fatte e degli ultimi dibattiti emersi presso il tribunale del foro di Santa Maria Capua Vetere.
Alcune persone indagate ed andate a processo hanno fatto scena muta dinanzi ai Magistrati del foro della città di S. Maria. Ecco quanto emerso durante le varie fasi dibattimentali: per quanto concerne i medici, anche Domenico Fiorito ha fatto scena muta davanti alla gip Daniela Vecchiarelli, a differenza del collega Gennaro Rondinone che ha risposto ed ha negato le accuse, affermando di aver denunciato l’infermiere Angelo Palmiero. Ha detto che in merito alle condotte del 30 giugno del 2020 arrivò in ritardo e che le cartelle furono chiuse dal collega e che l’individuazione dei pazienti non era compito del medico, né il pre triage, né il triage gli competevano.
Dalle indagini è emerso poi inoltre altresì che il dottor Rondinone per diversi anni aveva collaborato con il Centro di radiologia Morrone e il Centro radiologico Vega srl, omettendo di comunicarlo all’Asl, competente a seguito del quale poi lo stesso ha percepito un’indennità di 81mila euro che per la Procura non gli sarebbe spettata. In merito alla posizione dei due dottori ,la gip ha scritto che emergono la spregiudicatezza e la disinvoltura dei due medici che operativi nel pronto soccorso, tra gli altri di Marcianise e di Maddaloni, redigevano un numero infinito di falsi certificati medici, in spregio a qualsiasi regola deontologica, per ricevere come contropartita somme di denaro”, su Rondinone dice “redigeva le false certificazioni senza che il paziente si fosse mai recato presso il pronto soccorso di una struttura ospedaliera”, nel caso di Fiorito la giudice aggiunge che “aveva anche una contabilità appuntata in un’agenda oggetto di sequestro”.
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