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CONSIGLIO PROVINCIALE: LAVORATORI CONTRO IL PRESIDENTE LAVORNIA

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CASERTA – Rimarrò in carica fino al 12 Ottobre, insieme ai miei consiglieri provinciali e metteremo in campo tutte le forze per salvare l’ente dal disastro sociale tutelando la cittadinanza casertana, non ho intenzione di dimettermi”. Così ha iniziato il presidente Silvio Lavornia la seduta del consiglio provinciale  questa mattina presso corso Trieste.

Nel consiglio oggi bisognava  approvare “un fantomatico bilancio economico stilato con il Ministero”. A esporre in aula anche il direttore generale della provincia di Caserta Giuseppe Ventrone: ” Sono andati persi gli sforzi per ottenere un finanziamento da Roma di 49 milioni di euro. Possiamo dire di aver portato a termine metà dell’opera perché per la nostra provincia afferma Ventrone sono stati finanziati 10 milioni di euro dal Governo centrale. Per poter usufruire di questo finanziamento di 10 milioni di euro, afferma Ventrone nella seduta dobbiamo approvare un bilancio di previsione. Ci troveremo così a gestire completamente i finanziamenti svolgendo la gestione provvisoria che prevede per intero l’utilizzo dei fondi per realizzare i servizi urgenti (pagamento stipendi, mutui, contratti, il tutto se non verrà ripianto entro un breve termine, ci sarà un gravissimo danno economico all’ente di “Terra di Lavoro”). Una vera è propria beffa. La gravità della situazione è ancora un’altra. La gestione provvisoria doveva iniziare con l’ultimo bilancio approvato nel giugno 2004, quando non era operativa la legge Delrio, vi è un’allineamento apportato a quel bilancio che fu approvato totalmente dall’aula consiliare afferma Ventrone. Dalla sua dichiarazione è scoppiato il caos in aula, alcuni lavoratori hanno tentato di avvicinarsi a Lavornia protestando contro il presidente.

Tanta la rabbia dei dipendenti di “Terra di Lavoro” unita con quella dei genitori e studenti  che dichiaravano il loro malcontento sulla situazione finanziaria. Non è possibile pensare che i fondi stanziati affermano i lavoratori seppur miseri, possano essere ripartiti solo per dei meri pagamenti, che non forniranno servizi ai cittadini; ci domandiamo affermano i dipendenti di “Terra di Lavoro”: “Con che giustifica ora il Governo provinciale del presidente Lavornia farà dei pagamenti, senza dare alcun servizio in materia di manutenzione di strade e scuole? I lavoratori concludendo ricordano al presidente Lavornia che a maggio 2017 ha firmato un atto di proroga alla suddetta società di un anno per la manutenzione scolastica, e che quindi la stessa società di “Terra di Lavoro” dovrà provvedere per forza di cose un’impegno forte di spesa associato. Una vergogna assoluta, che si aggiunge agli ulteriori tagli intervenuti negli ultimi tre anni in applicazione alla riduzione di spesa imposta dal Governo centrale, l’ente provinciale ora ha praticamente dimezzato i fondi destinati alla società di “Terra di Lavoro” per le suddette funzioni. Gli operai hanno sempre continuato a svolgere il loro dovere nelle condizioni drammatiche e disagiate, senza nessun stipendio garantito. La politica deve assumersi le sue responsabilità su questo fallimento e ponga in essere atti concreti sia per i 62 dipendenti di “Terra di Lavoro” sia per i dipendenti dell’ex azienda di pulizia “Samir”. La Provincia deve garantire il pagamento delle pulizie dell’ente. Una situazione catastrofica per la politica casertana, il centrodestra si ritrova ad un passo dal totale baratro. Dopo il caos Lavornia ha cerato di riprendere i lavori della seduta consiliare, dando vita però ad un nuovo blocco da parte degli operai che inveivano contro il gruppo consiliare della maggioranza provinciale. Dopo il caos, la delibera è stata approvata ( presenti 12 consiglieri provinciali, assenti una parte dei consiglieri di minoranza, in pochi erano presenti). La delibera è stata approvata.

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