Il decreto di scioglimento del Comune di Caserta per gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata segna un momento di rottura profonda nella storia recente della città. Il provvedimento scuote l’equilibrio istituzionale e lascia sul campo macerie politiche, tensioni e molte domande. Al centro, la necessità di un autentico riscatto civile che non può essere affidato a parole generiche o ad ambizioni improvvisate.
La mancanza di un programma chiaro, di alleanze trasparenti e di una leadership riconoscibile conferma che siamo ancora nella fase degli annunci, non della ricostruzione. La città, invece, ha bisogno di serietà, non di marketing politico. Il commissariamento, se confermato o meno, dal successo del ricorso annunciato da Marino, le cui possibilità di successo sembrano essere ridotte al minimo, si evidenzia come una pagina dolorosa che però può essere anche l’inizio di un percorso di consapevolezza collettiva.
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