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Chi pianta alberi crede nel futuro

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Sabato mattina a Caserta, in piazza Cattaneol’associazione Seroptimist International club Caserta, in occasione del centenario della sua nascita, ha piantato 3 sequoie gigantee e 5 ciliegi ornamentali; aderendo al progetto della federazione Europea “Piantare alberi per un futuro luminoso”. La scelta del luogo è stata determinata dagli spazi liberi lasciati dall’abbattimento recente di alcuni pini che si erano ammalati a causa di un parassita esotico chiamato cocciniglia tartaruga. La scelta delle sequoie in particolare è legata al simbolo che rappresenta e riguarda la battaglia sostenuta dalla fondatrice Violet Richardson che, nel 1921 salvò una foresta di sequoie in California. Questo dono ha voluto essere anche un contributo all’incremento del verde cittadino, per contrastare il cambiamento climatico. Il momento che viviamo, obbligati a restare nei luoghi di residenza, probabilmente sta facendo riflettere molto di più sull’importanza del verde urbano. A Caserta si sente urgente il bisogno di riqualificare e pianificare spazi vecchi e nuovi da restituire alla città e ai suoi abitanti.

La crisi climatica oggi è una realtà che ci riguarda tutti. Per farci un’idea, con dati recenti alla mano, sappiamo che ogni cittadino italiano emette mediamente 5000 kg di CO2 all’anno. Un albero cattura nell’arco della sua vita circa 700 kg di CO2. Quindi ognuno di noi dovrebbe piantare 7 alberi ogni anno per bilanciare le emissioni di CO2. Compensare le emissioni di CO2 vuol dire anche proteggere ogni albero adulto. Dunque l’impegno deve essere concentrato necessariamente anche sulla manutenzione delle piante.  Sappiamo che gli alberi possono mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ma raramente ci si sofferma su cosa succede quando vengono abbattuti. Infatti i loro benefici vengono persi ma anche la CO2 catturata negli anni viene rilasciata. Il valore delle piante risulta fondamentale per la loro capacità di assorbire CO2, catturare polveri sottili causate dallo smog, e anche per la loro capacità di ridurre la temperatura di un paio di gradi nell’ambiente in cui sono immerse, attraverso la respirazione, ossia l’emissione di vapore acqueo durante le ore calde del giorno o semplicemente con l’ombreggiatura su strade e palazzi. Ben vengano dunque tutte le iniziative derivate da impegni di privati e/o di associazioni. Dev’essere soprattutto l’azione comunale, conseguentemente alla maggiore sensibilità alle tematiche ambientali, a prestare maggior impegno e pianificare massicci interventi di piantumazione urbana e manutenzione. Le amministrazioni sono tenute tra l’altro a quantificare il patrimonio arboreo come da prescrizioni di legge. Dal 2013 la legge 10 obbliga i Comuni a registrare tutti gli alberi sul loro territorio in un catasto. La legge prevede che venga messo a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato se si tratta di centri superiori ai 15mila abitanti. Spesso accade che a causa di errori grossolani gli alberi vengano piantati in luoghi poco adatti e che le radici bisognose di terreni profondi sollevino marciapiedi o danneggino i manti stradali. Nella città di Caserta l’impegno e l’interesse per questi argomenti deve riaccendersi immediatamente. La lotta al cambiamento climatico passa soprattutto per le piante, nostre importanti alleate contro l’effetto serra ed il riscaldamento terrestre per la loro capacità di assorbire anidride carbonica. Da enti nazionali sono state selezionate 24 specie arboree più adatte a combattere l’inquinamento in base alla loro capacità di assorbimento di CO2, Pm10 e altre sostanze inquinanti. Il ciliegio è proprio tra queste, in quanto ha un alto livello di capacità di catturare polveri e assorbire inquinanti gassosi; come l’albero di giuda, l’alloro, il melo, il gelso e lacero riccio.

Il Movimento Caserta Kest’è ringrazia Seroptimistclub Caserta, si augura che questo dono dell’associazione possa spingere interventi pubblici più puntuali e suggerire maggiore attenzione ai cittadini per il verde della nostra città.

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