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 Chi detiene le chiavi della chiesa di S.Elena nonostante lo ‘sfratto’ della Curia Vescovile?

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Qualche mese fa, si ufficializzava la notizia che il contratto di comodato della Onlus ‘Nero e non solo’ con la chiesa di Sant’Elena, all’angolo tra piazza Gramsci e via Ferrante, non veniva più rinnovato, anche se alcuni residenti sono increduli mentre altri dicono che nulla è cambiato.

La Onlus ‘Nero e non solo’ , ricordiamo ai nostri lettori, si vide recapitare in primavera, la lettera proveniente dalla Curia vescovile di Caserta in cui li si avvisava  che dal 20 marzo c.a. i volontari dovevano lasciare l’immobile, dove da ben 27 anni erano impegnati in azioni di supporto agli immigrati, proponendo e promuovendo una convivenza concreta tra comunità residente e immigrati.

Nell’atto firmato dal vescovo Giovanni D’Alise si faceva riferimento, per giustificare lo ‘sfratto’ della Onlus, alla “situazione precaria della cappella” e alle “continue sollecitazioni ad intervenire che gli giungevano dalla Soprintendenza”.

Per questo entro il 20 marzo ‘Nero e non solo’, che dal 1991 è riuscita a dare un aiuto concreto a oltre 20mila persone, doveva lasciare libero da persone e cose la chiesetta di Largo Sant’Elena.

I volontari della  onlus ‘Nero e non solo’ chiesero allora ,  un incontro al sindaco Carlo Marino “per poter trovare insieme una soluzione o un nuovo contratto di comodato gratuito che veniva bloccato però, dalla situazione nota a tutti, di dissesto finanziario dell’Ente. La onlus, fece anche appello alle organizzazioni sociali, alle associazioni e a singoli cittadini per una disponibilità ad essere accolti anche per brevi periodi in attesa di trovare una nuova sede per continuare le attività che non ha avuto risposte”.

A tal proposito, ci chiediamo se la Onlus ‘Nero e non solo’ abbia  trovato un’adeguata sistemazione  ma sopratutto che fine farà la chiesetta? Speriamo che non venga abbandonata come il resto della città.

 

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