CASERTA – Tiene banco sui social network la vicenda che interessa le due aree verdi che costeggiano il parco Schiavone.
Infatti, ieri sera si è costituito il comitato di cittadini “Salviamo il boschetto della canfora di Centurano” proprio a tutela delle suddette aree, sulle quali, da quanto emerge dagli atti del Comune, dovrebbero essere costruite una villetta unifamiliare e un locale commerciale, forse una pizzeria.
Fin qui niente di strano direte voi, se non fosse che per la realizzazione di questo progetto si devono abbattere degli alberi secolari, oltre a due vasche vanvitelliane ed una serie di piante rare che si trovano soltanto nel Giardino Inglese della Reggia.
Per scongiurare l’abbattimento, fra richieste di vincolare gli alberi come monumenti naturali e proposte di modifica del progetto, i residenti sono pronti a tutto, anche eventualmente, ricorrere alla giustizia nella sede penale.
Il Comitato costituitosi ieri sera, nonché le varie associazioni che sono intervenute a sostegno della tutela dei due giardini, tra cui l’associazione Caserta Kest’è chiedono a gran voce all’amministrazione comunale di fermare questo scempio e impedire la distruzione di un pezzo di storia della città.
Ricordiamo che trattasi di beni storici per la nostra comunità un tesoro dal valore inestimabile che custodisce secoli e secoli di memorie, leggende e avvenimenti storici, anche se, sembra che, nonostante si tratti di uno spazio su cui insistono due vasche vanvitelliane e dove ci sono una serie di alberi secolari i cui esemplari si trovano solo nel giardino inglese della Reggia, oggi quell’area, da un punto di vista burocratico, non ha alcun valore e, quindi, può essere utilizzata per la costruzione della pizzeria e degli alloggi.
Secondo i residenti, che hanno chiesto il supporto di Caserta Kest’è, invece, riguardante quest’area esiste un vincolo di inedificabilità che potrebbe decadere soltanto all’atto dell’approvazione di una nuova disciplina urbanistica.
Dobbiamo evidenziare che nonostante i condomini del parco Schiavone avessero anche presentato esposti in tal senso, appellandosi al Comune e alla Forestale, non hanno mai ricevuto risposta.
Un modus operandi da parte di chi ci amministra che a noi, non meraviglia affatto, anzi avvalora sempre di più la nostra opinione: viviamo in una città fantasma dove l’amministrazione comunale è inesistente. Ebbene si, perché ci sembra alquanto strano che dei consiglieri presenti ieri sera all’incontro, siano ignari di ciò che avviene al Palazzo Castropignano.
Possibile che questi consiglieri non sanno mai niente? Sono sempre “presenti” con vari comunicati stampa, che lasciano il tempo che trova ma mai concreti, capaci di risolvere le questioni che affliggono la nostra città. Per non parlare di qualche consigliere che voleva passare alle vie di fatto si vociferava di un’incatenamento, per affrontare in maniera radicale il problema del Parco Schiavone ma che guarda caso, ieri sera non era presente, forse non ha trovato in riva al mare la catena adatta ed è rimasto ancorato. Possiamo capirlo, siamo al mese di luglio, fa caldo e quindi è un po’ faticoso partecipare a “certe riunioni”, sopratutto a quelle che riguardano l’interesse dei cittadini. Come altri che intervenivano, per far interrompere una nostra diretta di interesse comune pubblicizzata da giorni sul social, consentendo ad altri di filmare e fare foto
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Mentre altri mezzi di comunicazione presenti al SIT IN tentano a tambur battente di ‘oscurare‘ ma invano CASERTAKEST’è non menzionandola negli propri articoli, ma come dice il presidente Dott. Ciro Guerriero: ‘la trasparenza non è per tutti’.
Adesso, però , torniamo alla vicenda che più teniamo a cuore che è la salvaguardia di un patrimonio della nostra comunità senza alcuna finalità politica, perché noi, vogliamo dissociarci da chi vuole strumentalizzare una battaglia culturale per finalità politiche personali e chiediamo con l’urgenza che il caso richiede una risposta da parte delle autorità competenti che dovrebbero addottare dei provvedimenti per la tutela di un bene comune. Kest’è…
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