Spettabile giornale on line, caro direttore Dott. Ciro Guerriero,
Con il dilagare delle pedane esterne ai caffè e ai ristoranti, noto una pesante conseguenza che riguarda noi cittadini: al posto di alberi caduti per la non manutenzione, per quelli vandalizzati e spezzati per qualche orizzontale tentata da bimbiminkia annoiati o all’uscita della scuola o nel weekend o per quelli morti chissà se per vecchiaia o mano umana, preferibilmente davanti all’accesso dei ‘dehors’ (uso questa brutta parola ma solo per farmi intendere), l’amministrazione ‘capace’ invece di ripiantare un nuovo albero, una mano delinquenziale stende un bello strato di asfalto o persino di cemento per dare un senso di definitiva irrecuperabilità alla scomparsa del verde albero. In fondo che ci stanno a fare tutti questi alberi sul marciapiede? Impicciano e i clienti dei bar devono avere il loro agio nell’occupare in estate, inverno, con pioggia e col gelo, il posto all’aperto che più gli aggrada. Quindi asfaltiamo! Ho notato anche parecchi alberi seccati , alcuni abbattuti e poi asfaltati. Però tranquilli, ho incontrato l’assessore, e un consigliere che sperano entrambi di essereeletti come sindaco e a chiacchiere mi diceva che ‘domai‘ verranno ripiantati tutti i begli alberi che un tempo ombreggiavano le nostre strade.
Però quando giro la città, mi domando: se gli avventori di un caffè vogliono avere caldo stando all’aperto, come avrebbe fatto Draghi a sperare di farci rinunciare al condizionatore d’estate? In fondo si tratta di ‘fisime’ contro una guerra che (ancora) non ci riguarda, e quindi che dire: Kest’è!
Lascia un commento